Verrebbe da chiedere se un provvedimento legislativo, prima di arrivare al plenum del Consiglio dei ministri, sia valutato dai vari ministeri a capo dei quali ci sono esponenti dei vari partiti che compongono la coalizione governativa – scrive nella nota che pubblichiamo Primo Mastrantoni di Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. La risposta dovrebbe essere positiva, considerato che il presidente, Mario Draghi, non ci sembra uso ad estrarre il coniglio dal cilindro con sorpresa degli astanti.
Ci riferiamo alla legge delega sul fisco, approvata dal Consiglio dei ministri, al quale non hanno partecipato i ministri della Lega.
Rimane un interrogativo: i ministri leghisti leggono, o meglio studiano, i provvedimenti, prima che arrivino alla approvazione?
C’è un problema di merito e metodo, dichiara Matteo Salvini, segretario della Lega.
Il segretario Salvini lamenta che il testo della proposta di legge sul fisco è stato consegnato mezz’ora prima della riunione del Consiglio dei ministri, ma dimentica che quel testo è la bella copia di un provvedimento già elaborato e approvato dalla Cabina di regia dove sono presenti i capi delegazione dei partiti che sostengono il governo, compresa la Lega.
E’ un problema comune anche ai 5S. La riforma della giustizia fu approvata alla unanimità in Consiglio dei ministri e poi contestata dagli stessi esponenti cinque stellati che l’avevano approvata.
Insomma, essere di lotta e di governo, è un film che avevamo visto anni fa. Ora se ne ripropone la visione.
Comodo, no?
Primo Mastrantoni, Aduc