Armi e voti, Matteo Salvini e lo “scambio” a Vicenza con i cacciatori di Cardia a capo della Consob durante il regno di Zonin in BPVi

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Era l’11 febbraio 2018, in piena campagna elettorale per le politiche, e all’Hit Show di Vicenza, la fiera delle armi, c’era anche Matteo Salvini, oggi ministro dell’Interno, in uno stand. L’incontro è stato ripreso da un video del giornalista de laRepubblica Fabio Butera, prima che il leader della Lega, accortosene, lo allontanasse. Ma nel frattempo a Lamberto Cardia, presidente dell’associazione EnalCaccia, ex presidente di Ferrovie dello Stato e Consob, durante l’incontro gli scappa un: ?troviamo chi far votare in cambio di una garanzia che dopo non si limiti alla caccia?.

 

A protestare sono tante associazioni pacifiste e contro il business delle armi. A Vicenza si fanno sentire i sempre combattivi Cristiani per la Pace:

?Ecco confermata ancora una volta la ?pasta? del ‘capitano’ Matteo Salvini – ci scrivono in un messaggio – Invece di chiedere conto a colui che fino al 2010 fu uno dei responsabili della mancata vigilanza sui rischi dei risparmiatori di Banca Popolare di Vicenza (sotto la guida Gianni Zonin ndr), Veneto Banca o Banca Etruria, con questo lui si siede in salotto per ricavarne voti? in cambio di una maggiore libertà per le armi, come documenta la Republica l’11 luglio scorso e oggi nella sua inchiesta sulla lobby delle armi che “vota Lega”.