Obbligo Green Pass Boschetto: “Ci sia uno sforzo ulteriore per offrire luoghi e orari adeguati alla richiesta”

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“Lo abbiamo detto e lo confermiamo. Come imprenditori restiamo convinti sostenitori del vaccino come obbligo collettivo e individuale. Chi non si vaccina infatti, si mette a rischio, ma non solo. Il nostro è un paese che (fortunatamente) ha una cultura della salute e della cura come diritto collettivo; pertanto, chi non si vaccina si espone ed espone gli altri al rischio di doversi tutti far carico di una recrudescenza dei ricoveri e dei relativi cost”. Ad affermarlo Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto.i. “Sono fermamente convinto – continua il presidente – che il diritto alla salute deve accompagnarsi ad un dovere ed alla responsabilità individuale nella cura della propria salute. Siamo anche consapevoli della scelta del Governo di introdurre il green pass che diventerà a breve obbligatorio per tutti i lavoratori, siano essi pubblici, subordinati o autonomi. Obbligo che va rispettato perché costituisce lo strumento di controllo della diffusione del virus”.

L’economia deve poter correre come sta effettivamente avvenendo anche in modo più intenso di quanto ci si aspettava e per essere in grado di sfruttare a pieno le risorse del Pnrr, non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia.

“Nel mentre che si raggiunge la piena copertura vaccinale –afferma Boschetto– auspichiam che Governo e Regione facciano uno sforzo aggiuntivo per evitare il problema di non disporre dei tamponi per chi intenda utilizzarli anche ai fini del green pass. Serve strutturare per tempo un sistema di punti prelievo adeguato alla richiesta nel numero e nella dislocazione e soprattutto prevedere orari compatibili con le richieste dei lavoratori affinchè possano effettuare il tampone”.

“Non dobbiamo dimenticare –conclude il Presidente– la profonda paura e dolore che hanno caratterizzato le nostre comunità nella primavera del 2020, il trauma economico e sociale che abbiamo vissuto per effetto del lock down, dalla chiusura delle scuole al blocco di fatto dei trasporti e della vita sociale. Ricordo che, nel 2020, il Pil veneto è sceso del -9,3% (-9,1% in Italia) rispetto all’anno precedente, che i consumi delle famiglie sono scesi dell’11,1% ed erano crollati anche degli investimenti, – 9,1%”.