Anniversario morte Borsellino, Don Ciotti di Libera ospite del Consiglio regionale. Vicepresidente Giorgetti: “il Veneto non è terra di mafia”

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?Oggi ricorre il 26? anniversario della strage di via d?Amelio in cui trovarono la morte Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta: una giornata particolare e significativa, quindi, che segue la visita di Don Luigi Ciotti presso il Consiglio regionale del Veneto e che consente di tornare a mettere in evidenza l?impegno delle istituzioni regionali nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata?. Sono le parole del Vicepresidente dell?Assemblea legislativa regionale Massimo Giorgetti che nel tardo pomeriggio di ieri, con i colleghi dell?Ufficio di Presidenza, il Vicepresidente Bruno Pigozzo e il Consigliere segretario Simone Scarabel, ha ricevuto in visita presso la sede consiliare di palazzo Ferro Fini, a Venezia, Don Luigi Ciotti, fondatore e Presidente dell?Associazione Libera – Contro le mafie.

?In occasioni come queste – sottolinea il Vicepresidente Giorgetti – credo sia fondamentale ricordare un concetto in maniera chiara: il Veneto non è terra di mafia. Ma è altrettanto vero che il Veneto occupa una posizione strategica nello scacchiere nazionale anche dal punto di vista economico. E quindi non può non destare l?interesse delle organizzazioni criminali e questo dato viene attestato da una serie di dati incontrovertibili provenienti da svariate fonti. A noi, legislatori regionali, spetta il dovere di mettere in campo tutte le azioni possibili per contrastare la presenza del fenomeno nel Veneto. Il Consiglio regionale, a questo scopo, fin dal 2012, si è dotato di una legge, la n. 48, che disciplina le misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. È la legge che ci ha consentito di costituire l?Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e di attuare una serie di iniziative destinate a tenere alta la guardia su questo delicatissimo tema?.

?Il crimine organizzato – conclude il Vicepresidente Giorgetti – è un fenomeno pericolosissimo e spesso quasi invisibile, che corrode dall?interno lo Stato e sfalda la comunità nazionale attraverso il compromesso, l?indifferenza, il disinteresse, il silenzio, l?omertà, ma anche con la contiguità e alle volte con le silenziose complicità conseguenti a colpevoli inerzie. Noi, rappresentanti delle istituzioni, con le armi a nostra disposizione, che sono le armi della legalità, dell?ordine pubblico e della rinascita culturale, dobbiamo combattere questo male e contrastarlo fino alla radice?. 
?Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, prima donna della Polizia a morire per cause di servizio, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina: a loro, a tutte le vittime della mafia il mio ricordo commosso?. Roberto Ciambetti presidente del Consiglio regionale del Veneto commemora  così la Strage di via d?Amelio a Palermo, ricordando che ?proprio quest?anno abbiamo ospitato nella sede di Palazzo Ferro Fini  la mostra fotografica  ?l?Eredità di Falcone e Borsellino?  alla presenza di Fiammetta Borsellino la cui testimonianza e la dura denuncia per le collusioni e i depistaggi nella ricerca della verità sui giorni degli attentati ai due magistrati simbolo della lotta alla Mafia trovano oggi conferma nelle motivazioni della sentenza dei giudici di Caltanisseta nel processo Borsellino quater. All?indomani del rapporto semestrale della Dia, che ha delineato il ruolo delle Mafie straniere anche nella gestione dei flussi degli immigrati denunciando contestualmente l?espansione anche nel nostro territorio della ?ndrangheta, considerata l?organizzazione criminale a maggior ramificazione mondiale, voglio ricordare le parole di Fiammetta Borsellino che proprio qui a Venezia ebbe a sottolineare come: ?La morte di mio padre ha innescato indubbiamente un  processo di rivoluzione culturale e morale, soprattutto nelle giovani generazioni, che Paolo Borsellino ha sempre sostenuto essere l’unico mezzo per contrastare il diffondersi della cultura mafiosa?.  Così anch?io mi rivolgo anch?io ai giovani invitandoli a riflettere su chi ha dato la propria vita per la Giustizia e a scendere in campo contro la mafia?.