Riforma catasto, Meritocrazia Italia: “sia a costo zero, senza sorprese”

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In discussione in questi giorni i termini di una prossima riforma catastale. Si tratta di un atto necessario perché oggi la sperequazione delle basi imponibili porta a un innegabile squilibrio del prelievo. Se ben condotta, la manovra potrebbe risolversi in un’operazione di verità ed equità, con adeguamento degli estimi catastali all’effettivo valore di mercato, ma resta il rischio di un conseguente aumento della tassazione sugli immobili – afferma nella nota che pubblichiamo Walter Mauriello presidente di Meritocrazia Italia (qui le altre note su ViPiù.it dell’associazione, ndr).

È importante evitare che sia un salto nel buio. Occorre passare dai vani ai metri quadrati e soprattutto realizzare un sistema di valori di riferimento affidabile, che tenga conto delle zone censuarie dei comuni ove sono ubicati gli immobili e delle caratteristiche degli stessi.

L’utilità potrebbe essere anche quella di fa emergere molti dei c.dd. immobili fantasma, esistenti ma non accatastati e dunque sconosciuti al fisco (si stima che siano 1,2 milioni).

Per altro verso, è importante escludere ogni possibilità di aggravamento della posizione dei contribuenti virtuosi, puntando a una diversa e più equa ripartizione del prelievo fiscale sugli immobili, anche attraverso la ridefinizione degli immobili di lusso (che attualmente non ha sempre una corretta identificazione). Inoltre, per evitare di incidere sulle famiglie, è opportuno prevedere dei correttivi sulla determinazione dell’isee, se del caso innalzando le soglie per scongiurare penalizzazioni.

In questa direzione, Meritocrazia Italia sollecita:

– una rivisitazione degli estimi catastali (l’ultima risale al 1989), partendo da una rivisitazione dei valori catastali vecchi, iniqui e che non corrispondono al reale valore degli immobili, eliminando gli attuali paradossi per i quali case di pregio nei centri storici hanno rendite catastali basse, mentre immobili situati in periferia e costruiti più recentemente hanno rendite catastali elevate;

– una più serrata lotta all’evasione sia in termini di imposte indirette che dirette, stanando i c.dd. immobili fantasma;

– un inalterato carico fiscale per i contribuenti che già pagavano regolarmente, da perseguire anche attraverso una revisione al ribasso delle aliquote imu, imposte di registro, ipotecarie e catastali e l’introduzione di correttivi per scongiurare eventuali penalizzazioni nella determinazione dell’isee per le famiglie aventi diritto;

– la modifica della fiscalità degli enti locali, rendendoli unici destinatari del gettito dell’imposizione immobiliare imu, imposte di registro, ipotecarie e catastali.