Green Pass, studenti accusano Fronte Gioventù Comunista: “ci hanno aggrediti, sono fascisti”

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studenti contro il green pass accusano fronte della gioventù comunista
studenti contro il green pass accusano fronte della gioventù comunista

Gli studenti contro il green pass, dopo gli scontri di sabato 9 ottobre di cui è ritenuta responsabile l’estrema destra, accusano i militanti di estrema sinistra di averli aggrediti. “Abbiamo partecipato ad alcuni scioperi indetti dai Cobas, a fianco di studenti e lavoratori, così come faremo dal 15 in poi con lo sciopero FISI e nelle piazze che organizzeremo – affermano in una nota. – È stata una giornata di mobilitazione pacifica, in cui abbiamo ribadito e dimostrato per l’ennesima volta che coi fascisti non c’entriamo nulla, che non accettiamo le strumentalizzazioni create ad arte da chi vuole screditare il movimento con la complicità di organi di stampa, tg, e di quanti ormai sono incapaci di fare un’analisi approfondita di ciò che accade nel Paese. Oggi diverse realtà contrarie al green pass hanno partecipato ai cortei. A Roma, la parte del corteo no green pass era composta da almeno 200 persone, ben più dei 30 visti e dichiarati da Fanpage.

“Lo sciopero di oggi era indetto anche contro il green pass, ma dobbiamo tristemente registrare attacchi da parte di “kompagni” di gruppi giovanili di presunti comunisti, che ci hanno aggredito con modi (questi sì) fascisti, e distrutto uno striscione, azzuffandosi con i signori che lo portavano – proseguono gli studenti -. È accaduto nel corteo di Roma, a opera del Fronte della Gioventù Comunista. Sappiamo che la confusione è tanta, ma essere contro lo sfruttamento capitalista e a favore del green pass è una tremenda contraddizione, ed evidenzia una pochezza di analisi che chiunque voglia portare avanti una protesta seria contro il potere deve superare. Ribadiamo che oggi più che mai serve un fronte compatto che escluda ogni violenza e sia in grado di portare avanti una resistenza seria – conclude la nota – per rivendicare il diritto al lavoro, allo studio, e il rispetto della dignità umana”.