Domenica decine di migliaia di persone hanno manifestato in Polonia contro la possibile Polexit a causa della recente sentenza della Corte costituzionale del Paese che ha stabilito la primazia del diritto nazionale polacco su quello dell’Unione europea, uno dei principi su cui si basa l’adesione degli Stati membri. Secondo gli osservatori, più di 100mila persone hanno sfilato per le vie della capitale Varsavia, mentre altre migliaia lo hanno fatto a Cracovia e Poznan.
In totale i cortei sono stati un centinaio in tutto il Paese. L’ex Presidente del Consiglio europeo e leader del partito di opposizione Piattaforma civica Donald Tusk ha denunciato il governo polacco di “voler lasciare l’Unione europea in modo da poter violare i principi democratici senza ripercussioni”. Anche se la possibilità di “Polexit” – l’uscita della Polonia dall’Unione sulla falsariga di quanto accaduto con la Brexit – è molto remota, i polacchi nelle strade hanno ribadito con forza lo slogan “noi restiamo”, in contrapposizione alla volontà di un governo sempre più distante dall’Unione in temi di diritti e libertà civili. Dal 2017, infatti, il Primo ministro Mateusz Morawiecki e il suo partito di destra Diritto e Giustizia portano avanti una politica di progressivo indebolimento dell’autonomia e indipendenza di magistratura e media, oltre a minare libertà basilari di migranti, donne e appartenenti della comunità LGBT.
Fonte The Vision