Nell’ambito delle iniziative per la XXII Giornata europea della cultura ebraica il sindaco Francesco Rucco ha ricevuto questa mattina a Palazzo Trissino il presidente della comunità ebraica di Vicenza e Verona Celu Laufer, il vice presidente Mauro Orvieto, il rabbino Umberto Piperno, il professor Riccardo Mauroner e il dirigente scolastico del Liceo Pigafetta Roberto Gualtieri.
Il sindaco ha donato al presidente della comunità ebraica di Vicenza e Verona Celu Laufer una targa in pietra di Vicenza raffigurante la Basilica palladiana e un libro su Andrea Palladio.
“Vi ringrazio per essere intervenuti a Vicenza in occasione della Giornata europea della cultura ebraica coinvolgendo il liceo Pigafetta che tradizionalmente si dedica agli studi classici – ha dichiarato il sindaco Francesco Rucco –. In città stiamo promuovendo iniziative per preservare la memoria di un passato che deve rimanere vivo in noi affinché azioni incivili e inumane non si ripetano. Per questo abbiamo collocato le prime pietre d’inciampo e tre lapidi in memoria della deportazione nei campi di concentramento, mentre ogni gennaio organizziamo una serie di eventi in memoria della Shoah”.
In mattinata la delegazione ha animato al liceo Pigafetta un’attività didattica sul tema del dialogo, ispirata all’incontro tra i versi di Dante e quelli del rabbino Manoello Romano, che introdusse il sonetto nella poesia ebraica. Quasi 700 studenti, in collegamento da remoto e in presenza, hanno preso parte alla visione del video registrato alcuni giorni fa a Verona in occasione della presentazione dello spettacolo “Il gregge degli erranti. Dialogo tra due mondi – Da Verona all’aldilà: il viaggio visionario di Manoello Romano, contemporaneo di Dante”.
All’incontro a scuola era presente l’assessore alla cultura Simona Siotto che dichiara: “Dante ci lascia, tra i tanti, due insegnamenti straordinari. Il poetanon ha punito o salvato per categorie gli esseri umani; ha invece guardato alle singole azioni in vita di ogni uomo e di ogni donna, al di fuori degli stereotipi anche del suo tempo e dell’epoca in cui viveva. È una grande lezione di rispetto e di valore, che ci ricorda che ognuno di noi è artefice del suo destino, ed è responsabile delle sue scelte. Ma non solo. Dante, che coinvolge tutti nella sua Commedia, ci parla di identità culturale, del suo valore, e della necessità, ancora attuale, di tutela delle identità culturali. Il diritto alla propria identità culturale è anche sancito dall’articolo 29 della Convenzione sui diritti dell’infanzia, come parte fondamentale di crescita di ogni individuo e di rispetto del suo essere”.
Lo spettacolo è stato messo in scena dagli studenti del dipartimento di storia e filosofia educandato Statale agli Angeli di Verona, guidati dal professor Mauroner, su iniziativa della comunità ebraica di Verona.
Nell’anno delle celebrazioni dantesche, infatti, per ricordare la Giornata europea della cultura ebraica, la comunità veronese, a cui fa riferimento anche Vicenza, ha preso spunto dalla figura del rabbino Manoello Romano, contemporaneo di Dante vissuto anche alla corte di Cangrande. Manoello descrisse in un componimento in ebraico un viaggio ultraterreno in prospettiva ebraica, dal regno dei morti, fino alla visione dei giusti delle nazioni.
L’incontro immaginario tra i due poeti ed altri personaggi della tradizione ebraica, tra cui Mosè ed Elio Toaff, è stato lo spunto per una riflessione proposta anche agli studenti vicentini sul dialogo tra le culture e sulle radici comuni.
——
Fonti: XXII Giornata della cultura ebraica, dialogo immaginario tra Dante e Manoello Romano , Comune di Vicenza