(Fonte The Vision) Il governo della Colombia ha annunciato che il 23 ottobre è stato arrestato Dario Antonio Úsuga, detto Otoniel, il narcos più ricercato del Paese. Sul capo del cartello del Golfo o degli Urabeños pendeva una taglia da 800mila dollari del governo di Bogotà e di cinque milioni da parte di Washington. Il Presidente colombiano Iván Duque ha paragonato l’operazione per il suo arresto a quella che nel 1993 ha portato all’uccisione di Pablo Escobar.
Otoniel si nascondeva a Neoclì, vicino al confine con lo Stato di Panama, e per catturarlo sono stati dislocati 500 militari colombiani, supportati dai servizi di intelligence di Stati Uniti e Gran Bretagna. La caduta di Otoniel è l’atto finale di un’escalation di operazioni di polizia e militari contro il Cartello del Golfo. Otoniel regge infatti l’organizzazione dalla morte del fratello una decina di anni fa; dal 2015 le autorità colombiane hanno dato il via all’operazione Agamennone, seguita nel 2017 da Agamennone II, per tagliare le teste del cartello e destabilizzare l’organizzazione. Negli ultimi sei anni la strategia ha dato i suoi frutti portando all’uccisione o all’arresto di numerosi profili di alto livello, con l’incarcerazione anche di 16 parenti di Otoniel. Solo lo stesso Otoniel continuava a sfuggire alla cattura, sia per uno stile di vita molto sottotraccia e morigerato che gli permetteva di nascondersi più facilmente che per i 1500 uomini che lo difendevano come un piccolo esercito personale. Agli agenti che lo hanno preso in custodia nella notte tra sabato e domenica Otoniel si è limitato a dire un laconico “mi avete battuto”. Al più presto il boss verrà estradato negli Stati Uniti, dove sarà più facile tenerlo sotto custodia. Intanto, tutti sono in attesa di capire chi occuperà il vuoto lasciato da Otoniel nella galassia del narcotraffico internazionale e se la sua caduta sarà anche quella degli Urabeños o solo un cambio al vertice.