Fondazione Roi, Cesare Galla: oltre a Villa e Alberti anche Giovanna Rossi di Schio e monsignor Gasparin votano no all’azione di responsabilità contro Zonin e… se stessi. E Diamanti promulga statuto per farli tornare?

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Il 24 luglio col titolo «Giovanni Carlo Federico Villa “fuori” dalla Fondazione Roi, lo comunica Rucco: dove la porterà il nuovo statuto con cda in parte uguale al vecchio? E azioni di responsabilità?”» anticipavamo che il nuovo cda (della Roi, ndr) verrà «nominato per tre quinti da Accademia Olimpica, Fai e Diocesi di Vicenza, enti mai indicati dal marchese, e completato dal nuovo vero rappresentante dei Musei Civici dopo l’uscita di Villa e da un possibile quinto membro scelto dagli altri quattro ma che la Regione, che controlla le fondazioni, vorrebbe sia un esperto di gestione patrimoniale…». 

E poi aggiungevamo che il punto 4 all’odg del cda convocato per oggi, 30 luglio, alle 9.30 recitava: «Invio Istanza alla Regione Veneto per la richiesta preventiva dell’assenso ad attivare l’azione di responsabilità (nei confronti di Gianni Zonin e di altri membri dei vari suoi cda?, ndr) ex art. 25, 3° comma c.c.“«

Il 25 luglio illustravamo i principali dettagli della convocazione del cda ancora a presidenza Ilvo Diamanti e, soprattutto, dello statuto, documenti che citavamo perchè entrambi in nostro possesso dal 24 luglio, titolando «Ilvo Diamanti completa opera di Gianni Zonin: il vignaiolo espropriò la Fondazione Roi di 30 mln di ?, il politologo toglie a Vicenza la Roi. Rucco, Regione, magistratura intervengano».

Tornavamo nell’articolo sulla più che probabile permanenza almeno di due vecchi membri zoniniani, Giovanna Rossi di Schio (alias Giovanna Vigili de Kreutzenberg Rossi di Schio) e Monsignor Francesco Gasparini, nel nuovo cda formato in base a uno statuto “carbonaro” se non illecito perchè scritto tenendo fuori da ogni valutazione preventiva l’ente titolare del Museo Civico di Palazzo Chiericati unico beneficiario della Roi, cioè il comune di Vicenza, forse non quello a guida Achille Variati , coinvolto nelle precedenti gestioni, ma di sicuro quello rappresentato ora dal neo sindaco Francesco Rucco, da sempre critico sul passato della Roi.

Nel permetterci di dare dei consigli sul come uscire da questa vergognosa situazione scrivevamo: «Qualcuno vada oltre la nostra, ripetuta, denuncia e impedisca quest’ultima profanazione delle volontà del marchese Roi».

Se nei giorni successivi vari interventi, dello stesso tono, si sono succeduti su VicenzaPiu.com, che sul depauperamento dell’istituzione ha anche pubblicato il libro dossier “Roi. La fondazione demolita“,  la stampa cartacea locale, in primis Il Giornale di Vicenza, ha continuato nel suo mutismo, iniziato ai tempi dello scandalosa gestione dell’era Zonin e proseguito in quelli recenti della sua più che apparente “copertura” da parte del cda ancora in carica con Ilvo Diamanti, storico amico di Variati, Andrea Valmarana (sindaco della Zonin spa fino all’ingresso in Roi) e Giovanna Grossato, oltre che con i due membri suddetti e in odore di conferma oltre che con Villa e Alberti, tutti e quattro questi ultimi voluti dall’ex presidente della Banca Popolare di Vicenza.

Solo Vvox ha continuato ad occuparsi, come fatto altre volte in passato, della triste e trista vicenda il 27 luglio titolando «I gattopardi di Zonin alla Fondazione Roi. Il “vecchio regime” targato BpVi continuerà a pesare sul futuro della onlus culturale vicentina. Con inopportuni conflitti d’interesse. Retroscena sul prossimo cda»

Nell’articolo il collega Cesare Galla, sia pur dimenticando per un attimo di essere un collega più prestigioso di noi facendo  per una volta l’amanuense e non citandoci come fonte, ripete le nostre informazioni, concorda con le nostre tesi e aggiunge un’informazione importante scrivendo, riguardo all’ordine del giorno del cda del 30 luglio, che in questo “dovrebbe tornare” (non “dovrebbe” ma tornerà, come da noi riportato il 24 luglio con il documento in nostro possesso) l’azione di responsabilità nei confronti di «Gianni Zonin per le operazioni finanziarie collegate alla Popolare, che hanno causato al patrimonio della Roi una perdita di circa 30 milioni. Il tema è in discussione da tempo… ma finora non è mai arrivato al dunque…. Nei mesi scorsi non sono stati sufficienti per procedere i voti favorevoli dello stesso Diamanti, di Valmarana e di Grossato e non ci risulta che lo scenario sia cambiato: Vigili de Kreutzenberg e Gasparini (vecchi-nuovi consiglieri), come pure Alberti (consigliere uscente) fino ad oggi non sono stati favorevoli…».

Se quanto scritto da Galla è vero, e non abbiamo ragione di dubitarne visto che l’azione di responsabilià è sempre stata rinviata certificando la continutà con vecchio del nuovo cda, di cui 4 membri corresponsabili della gesione Zonin degli ultimi anni dovrebbero “autodenunciarsi”, come si fa solo a tollerare l’idea che Giovanna Rossi di Schio e Monsignor Francesco Gasparin possano rimanere nella Roi?

Possibile che nessuno, tra Comune, Regione, magsitratura e cittadini si sia ancora mosso visto che a Ilvo Diamanti è mancato il coraggio di denunciare l’ostracismo dei suoi consiglieri e lascia in eredità al futuro cda, che nasce peggiore del precedente se nascerà, tutta una serie di questioni tra cui anche una vertenza erariale di cui riferiremo?! 

Se questa è la Vicenza che ci sta intorno, allora i danni inflitti a questa terra dagli ultimi dieci anni di sistema putrido sono ben superiori ai milardi persi nella BPVI: ad essere sparita, più che quella cifra, sarebbe la dignità di un popolo!