“Officina Astra”: la formazione teatrale a Vicenza con gli artisti di La Piccionaia

Usare la pratica artistica per creare occasioni di socialità, alimentare processi a favore del miglioramento della qualità delle relazioni, promuovere approcci sani per una serena ripartenza post-lockdown; stimolare le capacità espressive, fare esperienze concrete; creare opportunità di crescita, formazione personale e partecipazione alla costruzione del bene comune.

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“Officina Astra”: la formazione teatrale a Vicenza con gli artisti di La Piccionaia
“Officina Astra”: la formazione teatrale a Vicenza con gli artisti di La Piccionaia

“Officina Astra – Pratiche terrestri” è il progetto di formazione che La Piccionaia Centro di produzione teatrale sviluppa a Vicenza, tra gli spazi del Teatro Astra e del Polo B55 (in Contrà Barche 55), nella stagione 2021/2022 grazie al contributo del Comune di Vicenza attraverso il “Bando Cultura 2021” progetto “Vicenza oltre il Covid: con la cultura si riparte”.

Una “cassetta degli attrezzi” utile soprattutto a famiglie e giovani generazioni. uno stimolo ad immaginare nuove prospettive ripartendo dal Teatro: luogo, reale e allegorico, di una visione di futuro. Quattro i laboratori pensati per incontrare le esigenze e le caratteristiche di ogni età: Oplà Lab è il percorso dedicato ai più piccoli, per bambini dai 2 ai 6 anni e i loro accompagnatori e per bambini dai 7 ai 10 anni; Tilt Lab, dedicato ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni; Scatola Nera del Presente per i più giovani dai 15 ai 20 anni; Fili intrecciati, un laboratorio di teatro di cittadinanza per adulti dai vent’anni in su.

“La Piccionaia è sempre una certezza! Ringrazio davvero di cuore il Centro di produzione teatrale di Vicenza per le proposte, sempre così sensibili e concrete e sempre al passo non solo dei tempi ma soprattutto delle necessità del momento storico –  afferma Simona Siotto, assessore alla cultura del Comune di Vicenza – In questa occasione li ringrazio doppiamente per aver colto lo spirito del bando predisposto dall’assessorato cultura, finalizzato a sostenere le nostre validissime realtà culturali del territorio, ma anche le famiglie ed i cittadini, perché nessuno deve rimanere escluso dai progetti culturali”.

La cura dei corsi, al via con il primo appuntamento il 4 novembre, è affidata ad artisti e formatori di La Piccionaia e altre realtà: Matteo Balbo, Aurora Candelli e Valentina Dal Mas seguiranno i percorsi dai 2 ai 14 anni; Diego Dalla Via insieme a Valentina Dal Mas svilupperà il progetto per i ragazzi dai 15 ai 20 anni; Mattia Berto costruirà un progetto per gli adulti.

“Costruiremo uno spazio inclusivo ove promuovere la circolazione di idee e la creatività, rafforzare il concetto di comunità e facilitare l’apprendimento come pratica sociale attraverso lo scambio di saperi, di competenze e la partecipazione ad esperienze comuni – spiegano Nina Zanotelli e Sergio Meggiolan del direttivo La Piccionaia. – Attraverso il welfare culturale vogliamo combattere il disagio causato dall’isolamento e tornare ad instaurare relazioni attraverso il corpo, il movimento, il rapporto con gli altri”.

Tilt Lab è spazio e tempo di conquista di una maggior consapevolezza delle proprie capacità creative ed espressive, attraverso l’uso del corpo in stretto contatto con la parola. Attraverso la sperimentazione di nuove possibilità di comunicazione come il gesto, il movimento e la voce, le ragazze e i ragazzi avranno la possibilità di conoscersi e riconoscersi compiendo un percorso espressivo autonomo, prendendo forza dal gruppo e dall’ascolto reciproco, elaborando idee, spunti, emozioni e complicità. Un incontro a settimana, il giovedì dalle 18 alle 19.30, declinato in 25 tappe più una restituzione finale, che per i primi dieci incontri per i partecipanti residenti in città prevede una quota ridotta di soli 75 euro (invece del costo intero di 150 euro) grazie al sostegno dell’amministrazione comunale (“Bando Cultura 2021” progetto “Vicenza oltre il Covid: con la cultura si riparte”).

Una possibilità che potranno sfruttare anche i vicentini dai 15 ai 20 anni per frequentare “Scatola nera del presente”, che prevede una quota ridotta di 265 euro per i residenti. Un laboratorio di drammaturgia e pratica teatrale e di movimento, il martedì dalle 16 alle18 per 25 settimane (più un momento di restituzione finale), condotto e curato da Diego Dalla Via Valentina Dal Mas: “Foto, istanti, messaggi vocali: registriamo quotidianamente il nostro presente. Tracce di noi, segnali relativi alla direzione del mondo, prove di esistenza di chi prova ad esistere in un mondo senza direzione. Storie al presente indicativo. Se il nostro smartphone fosse una scatola nera, presto o tardi potremmo usarlo per capire ciò che è andato storto. Sempre che qualcosa debba andare storto, sempre che non ci sia una direzione per atterrare in sicurezza, sulla pista del reale”. Per chi risiede fuori comune la quota di partecipazione ridotta è di 375 euro e intera con abbonamento alla rassegna Terrestri di 530 euro.

Il laboratorio teatrale “Fili tessuti – Un teatro di cittadinanza” per adulti con più di 20 annia cura di Mattia Berto, invece, ogni martedì dalle 19.30 alle 21.30, con la prima prova gratuita fissata il 16 novembre, per 20 settimane porterà un gruppo di 15 partecipanti a sperimentare le tecniche teatrali e a costruire un’azione site specific: «Da anni uso il teatro come strumento per raccontare la città e i suoi luoghi», spiega Berto. «Cittadini di tutte le età hanno partecipato alle mie performance negli spazi urbani. Dalle botteghe alle carceri, dalle piazze alle strade, dagli hotel alle case. Spesso abbiamo fatto, con il nostro Teatro di Cittadinanza, chiamate ad alta voce, altre volte, abbiamo bussato piano piano alle porte. Suoneremo i campanelli e inviteremo gli abitanti a ritrovarsi a teatro, tutti insieme per scrivere e creare un’azione performativa che parli del passato, del presente e del futuro dei luoghi che viviamo. Un teatro per tutti, un teatro che coinvolge la comunità, un’esperienza di laboratorio teatrale aperta a tutte quelle persone che hanno voglia di mettersi in gioco e fare comunità. La città di Vicenza sarà il nostro palcoscenico, la palestra delle nostre storie. Tireremo fili di relazioni vecchie e nuove e rivitalizzeremo e abiteremo gli spazi urbani».

Gli iscritti potranno, inoltre, insieme al centro di produzione teatrale La Piccionaia, partecipare alla visione di spettacoli al Teatro Astra e in altri teatri della città e della provincia a tariffe speciali, incontrare artisti e scoprire nuove realtà culturali del territorio. La quota di partecipazione è di 355 euro.

Oplà lab, infine, è il progetto di gioco, condivisione e pratica per bambini e famiglie che desiderano avvicinarsi all’esperienza teatrale. Creatività, Immagine, Movimento, Parola per stare insieme, divertirsi e condividere un tempo di qualità. Per i bambini dai sette ai dieci anni l’appuntamento è il giovedì dalle 16.30 alle 17.45, con una prova gratuita il 4 novembre, per 25 settimane (più un momento di restituzione finale) al costo di 265 euro. Una volta al mese, a partire da sabato 27 novembre, inoltre, spazio ai bimbi dai due ai tre anni e dai quattro ai sei anni e ai loro accompagnatori, rispettivamente dalle 10 alle 11 e dalle 11.30 alle 12.30. Anche per questi percorsi è prevista una quota ridotta di 8 euro a incontro per coppia, anziché 16 euro, per i residenti nel Comune di Vicenza, sempre grazie al contributo del “Bando Cultura 2021” progetto “Vicenza oltre il Covid: con la cultura si riparte” promosso dall’amministrazione comunale.

Artisti formatori

Matteo Balbo, attore e pedagogista, si avvicina al teatro con la Commedia dell’Arte, per poi incontrare il teatro di ricerca contemporaneo ed il Teatro Ragazzi. Pedagogista per vocazione e attore per scelta, contamina queste due anime nella ricerca del vero. Lo fa consolidando negli anni – parallelamente all’attività di palcoscenico – quella di formatore progettando e conducendo corsi e laboratori con bambine/i, ragazze/i, giovani e adulti, proponendo uno stile di liberazione delle capacità, potenzialità e fragilità nell’ambito della teatralità corporea, la relazione sociale e le tecniche relazionali.

Aurora Candelli è un’attrice, regista e formatrice de La Piccionaia. Nel 2012 consegue la laurea magistrale in Psicologia Clinica con successivo Master di II livello in Psicopatologia dell’apprendimento, lavorando in seguito presso centri specializzati in Autismo, Disturbi dell’apprendimento e ADHD. Coniuga gli studi con la formazione in ambito teatrale nel mondo del teatro ragazzi principalmente diretta da Ketti Grunchi. Successivamente oltre al ruolo di attrice riveste anche quello di formatrice progettando e conducendo laboratori teatrali dedicati all’età evolutiva. Dal 2018 inizia una personale ricerca artistica e pedagogica centrata sul mondo dell’infanzia. Nel 2019 il suo progetto “Spegni la luce!” è selezionato per il bando internazionale under 35 “Artists Meet Early Years” all’interno del Festival Internazionale “Visioni di futuro, visioni di teatro” de La Baracca Teatro Testoni Ragazzi. Inizia così a concretizzarsi il suo primo progetto da regista con l’omonimo spettacolo, dedicato ai bambini dai 3 ai 7 anni, che debutterà nell’autunno 2020. In contemporanea prende parte a Premio Scenario Infanzia 2020 con il progetto “Oltre qui”, per la fascia dai 3 ai 6 anni.

Diego Dalla Via drammaturgo e attore, vive in un piccolo paese della montagna vicentina. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Padova si specializza in Cinema Televisione e Produzione multimediale presso lo Iulm di Milano, dove svolge attività di ricerca e collabora alla stesura dell’Atlante del Cinema italiano edito da Garzanti. Nel 2010 inizia l’avventura teatrale unendo la propria voce a quella della sorella Marta nella scrittura di Piccolo Mondo Alpino. Il progetto vince il Premio Kantor e lo spettacolo viene prodotto dal CRT di Milano. Nascono così i Fratelli Dalla Via, che fin da questa prima prova rendono chiare le intenzioni e le matrici espressive del loro linguaggio teatrale caratterizzato da una sferzante ironia sullo sfondo di vicende dai contorni tragici. Il secondo lavoro drammaturgico Mio figlio era come un padre per me viene presentato all’attenzione del Premio Scenario vincendo l’edizione 2013. Seguono Drammatica Elementare e Walter – i boschi a nord del futuro. Accanto all’attività del gruppo trovano spazio numerose collaborazioni in ambito formativo come il progetto Comunità artistiche digitali sostenuto da Regione Veneto, in collaborazione con Fondazione Università Ca’ Foscari. Nel 2022 è atteso il debutto di Sbum! Lezioni fantademografiche, un progetto dedicato alla scuola secondaria che offre ulteriori interrogativi e punti di vista sulle sfide e le contraddizioni del presente.

Valentina Dal Mas si forma a Parigi e in Italia con Dominique Uber, Nina Dipla, Lola Keraly, Serge Ricci, Rosalind Crisp, Carolyn Carlson, Abbondanza/Bertoni, Simona Bucci, Michela Lucenti, Iris Erez. Dal 2012 ha lavorato con Cristiana Battistella, Silvia Bertoncelli, Balletto Civile, Simona Bucci, Valentina De Piante, Van. Attualmente lavora come danzatrice per la Compagnia Abbondanza/Bertoni dal 2014 e come danzatrice ed attrice con La Piccionaia – Centro di Produzione teatrale dal 2016. Dal 2016 intraprende un suo percorso coreografico indipendente con la performance Arkar, realizzata all’interno del progetto di residenze della Compagnia Abbondanza/Bertoni, e presentata come incursione nei luoghi pubblici delle città. Vince il Premio Scenario Infanzia 2017 con lo spettacolo “Da dove guardi il mondo?”. È danzatrice nello spettacolo “La morte e la fanciulla” di Abbondanza/Bertoni candidato al Premio Ubu 2017 come miglior spettacolo di danza. Collabora con Renato Perina nella messa in scena dello spettacolo “Solo l’amar conta” a seguito del laboratorio teatrale con i detenuti della Casa Circondariale di Montorio (Vr). Propone laboratori di Educazione al movimento nelle scuole pubbliche, nelle strutture sociali che si occupano di anziani, persone con disabilità e bambini assistiti dai servizi socio-sanitari. Integra nella sua ricerca artistica la pratica del Metodo Feldenkrais.

Mattia Berto è un attore, regista e direttore artistico. Gran parte della sua produzione artistica si svolge nella sua amata città: Venezia. È stato direttore artistico del Teatro Dario Fo di Camponogara e per dieci stagioni del Teatrino Groggia a Venezia. Quest’ultimo ha rappresentato, sul territorio, un’esperienza di rigenerazione urbana unica nel suo genere. La forte convinzione che il teatro debba essere uno strumento di indagine sociale e un fatto di comunità lo ha portato, negli ultimi anni, a teorizzare il suo “Teatro di Cittadinanza”, che grazie alla sinergia con il Teatro Stabile del Veneto, ha animato i luoghi della città. Cittadini di tutte le età e di tutti i vissuti sono i suoi attori, in un’idea di inclusione totale e condivisione. Uno dei suoi progetti, “Teatro in Bottega”, è andato in scena anche a Firenze e Cortina d’Ampezzo. Quest’ultimo è stato scelto da Feltrinelli per il format TV “Noi siamo cultura”, diretto dal regista Giuseppe Carieri dedicato alle eccellenze che in Italia fanno cultura dal basso. Il suo Teatro di Cittadinanza è stato scelto dal padiglione Inghilterra della Biennale Architettura 2019 con la performance “Tempesta la Resa dei conti”. Negli ultimi anni sta sperimentando con il video, girando alcuni docu-film, dalle isole della laguna alle carceri, dalla strada alle boutique delle eccellenze, non perdendo mai il suo sguardo generoso e curioso per la vita della quale è follemente innamorato.

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Fonti: “Officina Astra”: la formazione teatrale a Vicenza con gli artisti di La Piccionaia , Comune di Vicenza