Ieri mattina mattina – si legge nella nota che pubblichiamo a firma Acque Veronesi, Acque del Chiampo, Viacqua e Acque del Chiampo (– si legge nella nota che pubblichiamo a firma Acque Veronesi, Acque del Chiampo, Viacqua e Acque del Chiampo (loro aggiornamenti sul processo Pfas su www.processopfas.it, qui news sul processo Pfas su ViPiu.it, ndr) si è riunita a Vicenza la Corte d’Assise che giudicherà i 15 manager delle società Miteni spa (fallita), Mitsubishi Corporation e Icig, considerati responsabili dell’inquinamento ambientale provocato dal presunto sversamento di Pfas, GenX e C6O4 e altri prodotti chimici nelle province di Padova, Vicenza e Verona dal 2000 in poi. Gli imputati sono accusati a vario titolo di avvelenamento acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.
Davanti ai giudici Antonella Crea e Chiara Cuzzi, e agli otto giudici popolari, c’è stata la discussione sull’ammissione delle liste dei testimoni che verranno sentiti nel corso del dibattimento. Si tratta di un elemento importante per la formulazione della prova della presunta colpevolezza degli imputati che, ricordiamo, deve essere “formata” in aula. “Sui testimoni che abbiamo presentato noi avvocati che tuteliamo Acque del Chiampo, Viacqua, Acque Veronesi e Acquevenete non c’è stata alcuna obiezione, il 25 novembre entreremo nel vivo, in aula parleranno i dipendenti dell’Arpav” ha detto l’avvocato Angelo Merlin, che rappresenta le società idriche insieme agli avvocati Marco Tonellotto, Vitore d’Acquarone e Giulia Bertaiola.
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