6 agosto 2018: un “giorno qualunque? per ricordare gli oltre 100 lavoratori morti della Marlane Marzotto. Anche in questo “giorno qualunque” è giusto ricordare che alla Marlane-Marzotto oltre cento lavoratrici e lavoratori si sono ammalati e sono morti di varie forme di tumore. Anche oggi è necessario indignarsi perché nessuno è stato dichiarato responsabile di tutte le vittime della Marlane. Bisogna farlo perché resti viva la memoria che le lavoratrici e i lavoratori della Marlane sono morti per condizioni di lavoro inaccettabili.Sono morti uno alla volta, lentamente, dopo essere stati allontanati dalla Marlane-Marzotto, “invitati” (o costretti?) a dare dimissioni “spontanee”.
Bisogna farlo perché bisogna avere coscienza che le condizioni di lavoro che si subivano nella Marlane-Marzotto non erano “eccezionali” ma la “normalità” del sistema capitalista.
Perché bisogna sapere che il conflitto non è tra lavoro e salute ma tra capitale e lavoro, tra profitto e salute.
Perché nessuno dimentichi che bisogna lottare perché chi vive del proprio lavoro non sia considerato una merce, un pezzo di ricambio di una macchina spaventosa, un numero di una statistica e nulla più.
Perché è indecente che in una società che si definisce civile, questi veri e propri omicidi vengono nascosti, dimenticati, ignorati. Senza che nessuno sia mai dichiarato responsabile.
Perché non si può e non si deve restare indifferenti.
Mai e per nessuna ragione.
Un video di qualche anno fa (di Giulia Zanfino per repubblica tv)