La mostra “Intrecci di storia” nella foresteria dell’Abbazia di Fossanova a cura della stilista Lisa Tibaldi con atelier a Santi Cosma e Damiano

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Lisa Tibaldi: tessuti di stramma - foto di Pietro Zangrillo
Tessuti di stramma - foto di Pietro Zangrillo

E’ una mostra che è nata grazie ad una intuizione della stilista Lisa Tibaldi, che ha il suo atelier a Santi Cosma e Damiano, e che ha come scopo quello di offrire, al visitatore che vi si reca, una “sensazione” di passaggio nel tempo, anche grazie ad alcune postazione della stessa mostra che la stessa Tibaldi ha creato nella era dell’antica foresteria dell’Abbazia di Fossanova.

Antica Foresteria dell'Abbazia di Fossanova - foto di Pietro Zangrillo
Antica Foresteria dell’Abbazia di Fossanova – foto di Pietro Zangrillo

I fondi per allestire questa prestigiosa installazione provengono da un bando della Regione Lazio. La frase ad effetto che è il simbolo stesso di questa esposizione è questa : “L’impresa fa cultura”. E a questo progetto ha partecipato fattivamente anche il comune di Priverno.

Prodotti in esposizione - foto di Pietro Zangrillo
Prodotti in esposizione – foto di Pietro Zangrillo

La designer del Sud Pontino ha saputo “intrecciare” antico e moderno realizzando una collezione che richiama i nomi di donne di quell’antico passato che hanno, direttamente o indirettamente, creato un legame con la Regione Lazio e con le terre del basso Lazio in particolare.

Antico telaio - foto di Pietro Zangrillo
Antico telaio – foto di Pietro Zangrillo

In questo percorso sono stati coinvolti anche gli studenti del Liceo artistico Teodosio Rossi di Priverno, che hanno collaborato a realizzare oggetti che richiamano l’antico passato, come manufatti orafi, ma soprattutto si sono occupati di realizzare i pannelli illustrativi con colori organici e dipinti a mano, nel rispetto dell’ambiente.

Collezione Tibaldi - foto di Pietro Zangrillo
Collezione Tibaldi – foto di Pietro Zangrillo

Infatti tutti gli oggetti in esposizione sono stati creati con prodotti naturali, come la “stramma”, una pianta che cresce in modo rigoglioso nelle colline dei Monti Aurunci, ma anche il mais che è stato usato per realizzare dei vasi in 3D.

Vasi in mais - foto di Pietro Zangrillo
Vasi in mais – foto di Pietro Zangrillo

In definitiva la mostra rappresenta una relazione creativa tra antico e contemporaneo, tra gli oggetti del passato e le nuove rivisitazioni del presente. Un percorso a ritroso nella storia descritto in modo leggero e emozionale ma pieno di contenuti, che definisce il nuovo modello di comunicazione e promozione del territorio, attraverso un linguaggio innovativo ma anche usando strumenti del presente.