Dopo l’introduzione sulle peculiarità dei vini novelli della scorsa settimana, abbiamo deciso di testarne alcuni per il Wine Specialists Journal al fine di condividere con i lettori le sensazioni piacevoli di morbidezza e freschezza dei novelli pugliesi insieme all’eleganza del Beaujolais Nouveau.
Tête à Tête 2021, Beaujolais Nouveau, Louis Tête 12°
Abbiamo dovuto attendere il terzo giovedì di novembre per poter godere di questo vino, che come da disciplinare viene immesso sul mercato più tardi del cugino italiano. Viene orodotto nella regione del Beaujolais dal tipico vitigno Gamay. Il suo colore è un rosso molto delicato, tanto da sembrar quasi un chiaretto. All’olfatto si si lascia conquistare con un vero tripudio di profumi primari (ciliegia, fragola, rosa), in bocca, invece, si presenta un po’ diluito nell’alcol, ma ben rinfrescato da un’eccezionale freschezza, implementata da una leggera pungenza, che i francesi amano definire pétillant. Alla fine, rimane una bocca pulita, fresca e l’eleganza è la sua caratteristica saliente.
Solstizio 2021, Cantine Torrevento, IGP Puglia 12,5°
Il nome Solstizio evoca chiaramente il cambio di passo della natura, le ombre settembrine che accompagnano la vendemmia e anticipano l’autunno. Si tratta di un blend di Montepulciano e Nero di Troia tipico pugliese, realizzato sempre a macerazione carbonica. Solstizio si presenta con un colore brillante, appena più cupo nella pancia del bicchiere. Il sentore è netto di amarena, marasca, la viola è il fiore più importante che emerge rispetto alla rosa del precedente francese; la nota speziata è di china calissaia, rabarbaro, il chiodo di garofano, quasi a ricordare l’alkermes, un liquore di colore cremisi usato soprattutto nella pasticceria. In bocca è secco e caldo, con alcool preponderante, più morbido che fresco. Buono anche il ritorno di frutta, china e rabarbaro, note che ci consentono di affermare che Solstizio dona delle sensazioni molto complesse per essere un novello.
Primocanto 2021, Cantine Rivera, IGP Puglia 13°
Il nome ricorda “il primo canto dell’uva”. Si tratta anche questo di un blend, Nero di Troia pugliese e Montepulciano, e si presenta in un colore che è un ciliegia pieno, brillante, con una buona complessità di profumi. Ed è proprio il colore ciliegia che ci fa presagire gusti più gentili, infatti è evidente nell’ambito del floreale un profumo netto di rosa, accompagnato da una nota erbacea, di radice di liquirizia, di oli essenziali, ma anche di canfora. All’assaggio, invece, Primocanto si presenta più acido, tendente di più alla visciola e alla marasca, con un ritorno di acidità da frutta scura e dura, acida, che pulisce completamente dall’alcool iniziale. Il finale è coerente con il gusto di durone, prugna, lasciando una piacevole scia salina.
Alla fine si può dire che abbiamo trovato qualità estrema sia in Francia sia in Italia, certamente con più eleganza in Francia, con molto più attaccamento al territorio, ma molta morbidezza in Puglia. Evidentemente c’è una più facile abbinabilità nei vini italiani, che hanno un’alcolicità meglio governata dalla freschezza, una persistenza maggiore, ed una maggior struttura. Tuttavia, ciò che, comunque, accomuna tutti i novelli è la semplicità di beva, per cui lasciamo che si abbinino alle nostre chiacchere tra amici, mentre si sgranocchiano caldarroste e qualche salume e formaggio senza troppe pretese.
Prosit!
Erika Lumento è Dirigente Medico presso l’Igiene degli alimenti e della Nutrizione della Asl BAT; è Specialista in Igiene e Medicina Preventiva, ed ha conseguito due master di economia Sanitaria. Appassionata di vino cibo e viaggi, ha aperto una pagina Instagram sulle esperienze e le emozioni trasmesse da queste sue passioni: lumenexperiences.
