Comuni montani veneti, PD: 20 mln contro spopolamento. Possamai: come in Emilia Romagna contributi per acquistare o ristrutturare casa

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Uno dei comuni montani veneti: Cibiana di Cadore (foto wikiwand)
Uno dei comuni montani veneti: Cibiana di Cadore (foto wikiwand)

Contributi a fondo perduto per chi decide di acquistare, ristrutturare o costruire casa nei Comuni montani. È la proposta, che si legge nella nota che pubblichiamo, del Partito Democratico con un doppio emendamento al Collegato che sarà in discussione da lunedì prossimo in Consiglio regionale.

Giacomo Possamai
Giacomo Possamai

“Dobbiamo contrastare lo spopolamento di parti rilevanti del Veneto: è una priorità sempre più stringente, perché siamo in forte ritardo – spiega il capogruppo dem a Palazzo Ferro Fini Giacomo Possamai, primo firmatario –  In provincia di Vicenza è un fenomeno che riguarda 18 dei 32  comuni totalmente montani e va di pari passo con il progressivo invecchiamento della popolazione. Vogliamo iniziare a costruire un percorso come ha già fatto l’Emilia Romagna che nel giro di un anno ha raddoppiato i fondi a disposizione, viste le numerose domande arrivate. Ripopolare la montagna significa anche rimettere in moto l’economia di questi territori, permettendo di superare o almeno ridurre i disagi di vivere in determinate aree”.

Nel dettaglio la proposta prevede uno stanziamento di 20 milioni l’anno per i prossimi tre,  destinati a nuclei familiari con reddito inferiore a 75mila euro, con un contributo massimo procapite da 20mila euro e una premialità per chi ha figli minori. “È un finanziamento a fondo perduto che riguarda esclusivamente la prima e unica casa in uno degli oltre 100 Comuni veneti interamente montani – specifica Possamai – Si tratta di una scommessa che pensiamo possa essere vincente, come testimonia l’Emilia Romagna, dove il primo bando da 10 milioni ha finanziato 341 interventi sull’Appennino. Le domande ammissibili sono state però oltre 2.300 e così sono stati stanziati ulteriori 10 milioni. Gran parte dei lavori, inoltre, sono stati affidati a imprese del territorio, avviando un circuito virtuoso. È interessante notare che la maggior parte dei beneficiari sono giovani coppie con età media di 30 anni: significa che si può invertire la tendenza se si creano le giuste precondizioni”.