Esorcismo a Vicenza, la lettura del prof. avv. Rodolfo Bettiol: nessun addebito ai frati di Monte Berico, ma caso appartiene alla psichiatria

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Esorcismo, immagine di repertorio
Esorcismo, immagine di repertorio

Nel recente caso di Monte Berico una donna è andata in escandescenze ed i frati hanno praticato l’esorcismo. Valutare i fatti in senso giuridico esige comunque un approccio laico. Sarebbe improponibile discutere di una accusa di danni alla persona o cose cagionata da una invocazione al demonio.

È ovvio che nel caso non avrebbe senso pretendere il consenso dell’interessato incapace di controllarsi.

Il caso, che rientrerebbe laicamente in trattamenti sanitari obbligatori, appartiene sicuramente alla psichiatria. I frati hanno ritenuto di ricorrere all’esorcismo e ovviamente non avrebbe avuto senso chiedere al diavolo il consenso allo stesso.

La possessione e la pratica dell’esorcismo sono prive di riconoscimento scientifico. Si riconosce tuttavia un effetto placebo all’esorcismo rispetto alla crisi di ritenuta possessione. Sotto questo profilo l’esorcismo si giustifica come soccorso di necessità ed appartiene quindi alle attività lecite. Tanto hanno ritenuto di fare i frati di Monte Berico in base ai loro convincimenti religiosi. Nessun addebito, pertanto, appare configurabile.

Un diverso discorso si apre ove si volesse praticare l’esorcismo escludendo l’intervento psichiatrico. Potrebbe in tal caso configurarsi un reato contro la persona ove si aggravassero le situazioni patologiche o l’interessato cagioni a sé o ad altri lesioni o peggio. Non per nulla gli esorcisti più avveduti richiedono l’assistenza dello psichiatra.

In realtà ciò che manca è un approfondito esame scientifico in ordine ai fenomeni così detti di possessione. Sembra che la scienza si ritiri dove i fenomeni appaiono di difficile razionalizzazione.

Il mondo, invero, presenta numerosi fenomeni misteriosi spesso inesplorati. Varrebbe la pena fare uno sforzo di comprensione razionale.

Non è bene che la scienza rinunci ad affrontare ciò che è attualmente inspiegabile.

I frati hanno agito correttamente e senza danni, secondo i loro convincimenti.

Il rischio è, però, quello dell’espandersi del numero di maghi, stregoni, fattucchiere e via dicendo con conseguenze infauste per la gente più sprovveduta.

La scienza non è infallibile né è onnisciente, ma non deve rinunciare al tentativo di comprendere la realtà dei fenomeni.