Nella riunione di oggi e domani del Consiglio europeo (fonte The Vision) l’argomento principe sarà la certificazione vaccinale e la libertà di viaggiare all’interno dell’Unione europea. Un tema diventato ancora più urgente dopo la decisione del Portogallo, Irlanda e in seguito dell’Italia di introdurre delle limitazioni all’accesso anche per chi è in possesso del Green Pass.
In vista del vertice di oggi il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha spiegato in una lettera ai leader europei che “il coordinamento delle nostre misure, basate sulle migliori prove scientifiche disponibili, è fondamentale, in particolare per preservare la mobilità”. Il timore è infatti che il Certificato Covid venga messo in forse spingendo altri Stati membri e terzi a mettere in discussione la sua efficacia e a imporre nuove limitazioni ai viaggiatori, soprattutto durante le feste.
Timori chiariti martedì sera dalla vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova, per la quale “mineranno la fiducia della gente nel fatto che ci sono condizioni uguali in tutta Europa”. La riflessione di Jourova è arrivata subito dopo le nuove linee guida per i viaggiatori stabilite dal governo italiano per la certificazione vaccinale, in vigore da oggi fino al 31 gennaio 2022.
Secondo l’ordinanza firmata martedì dal ministro della Salute Roberto Speranza, tutte le persone che raggiungeranno l’Italia da altri Paesi dell’Unione dovranno presentare un test Covid negativo oltre al Green Pass. L’obbligo vale per tutti coloro che nei 14 giorni precedenti all’arrivo in Italia abbiano “soggiornato o transitato” in altri Paesi europei, quindi anche per i cittadini italiani.
Oltre al test negativo, inoltre, per i non vaccinati è previsto un periodo di quarantena di 5 giorni una volta arrivati a destinazione. Alle critiche dell’Unione europea per non aver notificato la misura con 48 ore di anticipo, ieri Mario Draghi ha risposto che “in altri Paesi la variante è molto diffusa, ad esempio in Danimarca, in Regno Unito diffusissima, per cui si è pensato di attuare la stessa pratica che si usa oggi per i visitatori che provengono dal Regno Unito, non credo ci sia molto da riflettere su questo”.