Sicurezza a Vicenza, botta e risposta tra il sindaco Rucco e l’opposizione

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opposizione Vicenza capigruppo conferenza stampa
opposizione Vicenza capigruppo conferenza stampa

Dopo l’ennesimo risveglio con una notizia di cronaca su gravi fatti in centro storico a Vicenza, questa volta è stato preso di mira con un ordigno esplosivo il bar “Ai do calici” di Contra’ Pescherie Vecchie che nei giorni scorsi era stato accusato di attrarre una clientela rissosa, e in occasione del commento all’approvazione del bilancio previsionale 2022, il sindaco Rucco ha voluto tornare sul tema della sicurezza polemizzando a distanza con l’opposizione che ha invece convocato una conferenza dei suoi capogruppo per affrontare l’argomento con la stampa. Il primo cittadino del capoluogo berico afferma che “il programma per quanto riguarda la sicurezza è stato realizzato al 75%” e che “nessuna proposta concreta è stata avanzata dall’opposizione. “Continuiamo a tenere controllata la situazione in Contra’ Pescherie Vecchie – ha detto Rucco – per quanto nelle nostre possibilità non potendo io sostituirmi a questore o prefetto e per quanto riguarda i controlli sull’ordinanza anti-alcol fuori dai plateatici e sulla somministrazione di alcolici ai minori. In primavera arriveranno i primi tre varchi targa system e siamo in graduatoria regionale per averne altri tre”.

L’opposizione invece chiede un incontro con prefetto e questore e chiede anche che venga convocato un consiglio comunale sul tema della sicurezza. L’ex assessore e consigliere di Vinova Ennio Tosetto chiede di ripristinare quelle politiche giovanili che negli anni ’80-’90 portarono alla nascita di diversi festival (Villazza, Spiorock, etc.) di quartiere e che davano punti di riferimento e assistenza ai giovani, spesso oggi al centro di fatti di cronaca che riguardano appunto risse e scontri tra baby gang. “Serve un lavoro di persone non in divisa nei luoghi di maggiore crisi e una presenza di operatori professionali che si impegnano in progetti di sicurezza perché è essenziale un lavoro sul territorio di carattere sociale ed inclusivo” ha detto il consigliere Ciro Asproso (Coalizione Civica).

“Nel ’90 è nato InformaCittà, InformaGiovani e il progetto degli animatori di strada – ha detto Tosetto – che motivavano i giovani a fare una serie di iniziative. La gente ha diritto di girare per la città con tranquillità e senza paura, ma noi non siamo per gli sceriffi della città, ma per una città civile. Il problema non si risolve solo con il pugno di ferro e nemmeno lavorando solo su una zona della città. San Felice e Ponte Alto per esempio non è che siano diverse da Campo Marzo. I vigili non hanno una funzione repressiva, che fine hanno fatto i vigili di quartiere? Ne basta uno per ogni zona”.

“Qualche tempo fa la maggioranza ha affermato di aver raggiunto il 70% degli obiettivi sulla sicurezza – ha aggiunto Isabella Sala (PD) – ora, o questo è falso, oppure erano sbagliati gli obiettivi, perché se uno si guarda intorno non si sente sicuro nei quartieri e in centro. Il controllo di vicinato è solo sulla polizia locale, ma non c’è l’aiuto di vicinato. Il tema della sicurezza è complesso. Sia la Lega che Fratelli d’Italia ieri hanno detto che si poteva mettere di più sulla sicurezza e che si è messo troppo sul sociale. Il tema delle baby gang è legato alla sofferenza degli adolescenti, che sono quelli che hanno sofferto di più a causa del Covid”.

“È impossibile pensare di trovare soluzioni diverse se si segue la stessa strada – ha aggiunto Raffaele Colombara (Quartieri al Centro) -. Quanti vigili in più ha messo quest’amministrazione? E poi sono usati male, devono stare nei quartieri, noi avevamo poi proposto un servizio notturno. Noi abbiamo sempre fatto proposte concrete”.