I residenti del quartiere dei Pomari oggi si mobilitano affinché vengano ridimensionati i progetti per la realizzazione di due nuovi centri commerciali nelle aree ancora verdi di via Soldà resi possibili da vecchi piani urbanistici, approvati nei decenni precedenti e oggi utilizzati per la riproposizione anacronistica di un progetto edilizio che nessuno considera necessario eccetto il costruttore – si legge nella nota che pubblichiamo a firma Comitato Pomari, Circolo Noi S. Lazzaro, Civiltà del Verde, Legambiente Vicenza Aps -.
La commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) nel maggio scorso ha bocciato i progetti di Agrifutura e Incos Italia (a cui abbiamo chiesto un commento, ndr) per il forte impatto ambientale. Il privato, anziché ridurre il progetto e il conseguente impatto, ha preferito presentare, oltre alle mitigazioni prescritte, nuove compensazioni per farlo approvare.
Ha proposto una “riqualificazione ambientale” di tre aree verdi presenti nel cuore del quartiere, di proprietà pubblica, che dovrebbero costituire il “nuovo” Parco Pomari ma in realtà sono già a disposizione dei residenti da decenni, molto frequentate, composte da prati e lunghi filari alberati.
Prevede l’impianto di 74 nuove giovani piante che impiegheranno una ventina d’anni per affermarsi a fronte di un abbattimento di 64 alberi adulti nella fase più importante del loro ciclo di vita, inseriti in progetti di forestazione urbana degli anni ‘90 ben riusciti e che oggi costituiscono il particolare paesaggio dei Pomari- S.Lazzaro.
La realizzazione non necessaria di una pista ciclabile lunga 130 m dietro la scuola elementare Zecchetto comporterebbe l’abbattimento di 29 alberi ad alto fusto che danno vita al bosco urbano presente da trent’anni nel giardino, compromettendolo.
Anche la demolizione di una parte del basamento in cemento della Piastra polifunzionale pur presentando vantaggi per il ripristino della permeabilizzazione del terreno, non prevede indagini nel sottosuolo che potrebbero presentare elementi inquinanti come nell’adiacente ex area orti urbani con conseguente annullamento dei benefici presunti.
Il Comitato Pomari, Legambiente Vicenza, Civiltà del Verde, Circolo NOI San Lazzaro, considerano queste compensazioni artificiose, finalizzate al solo ottenimento del parere positivo della Commissione VIA e quindi presenteranno dettagliate osservazioni tecniche alla stessa Commissione accompagnate da un giudizio complessivo negativo entro lunedì 20 dicembre 2021.
Assume però un ruolo determinante il sindaco Rucco che può decidere di non concedere le aree pubbliche ad Agrifutura constatato che il progetto non è compensatorio, in parte dannoso e certamente insufficiente a colmare il danno provocato dalla costruzione dei due centri commerciali. Con il suo rifiuto indurrebbe il privato a ridurre le sue pretese edilizie invitandolo, per esempio, a considerare di accorpare in altezza gli edifici sull’area 3A per lasciare a verde l’altra di 16.000 m2 dove realizzare in futuro il Parco Pomari, ottenendo il vantaggio del risparmio di suolo e la riduzione dell’impatto ambientale.
Comitato Pomari, Circolo Noi S. Lazzaro, Civiltà del Verde, Legambiente Vicenza Aps