Scuole paritarie, giunta Rucco stanzia sette borse di studio da 300 euro

197
La giunta ha deciso – è scritto in un comunicato del Comune – di assegnare sette borse di studio ad altrettanti studenti frequentanti nell’anno 2018-19 le scuole primarie paritarie. L’importo di ciascuna borsa di studio sarà di 300 euro e verranno destinate a residenti in città sulla base dell’Isee 2018. “Come anticipato nelle nostre linee programmatiche che prevedono il sostegno alla libertà educativa, abbiamo previsto un primo provvedimento a titolo sperimentale – ha annunciato il sindaco Francesco Rucco -. 


Si tratta di un sostegno alla frequenza alle scuole primarie paritarie attraverso borse di studio per gli studenti residenti nel Comune di Vicenza. L’obiettivo è favorire le persone più disagiate poiché le sette borse di studio da 300 euro ciascuna verranno assegnate sulla base dell’Isee. Se il riscontro della sperimentazione sarà positivo lavoreremo per stanziare in futuro fondi maggiori”. 
“Il nostro obiettivo è quello di dare l’opportunità di scegliere che scuola frequentare anche a chi ha difficoltà economiche – ha sottolineato l’assessore alla formazione Cristina Tolio -. Le borse di studio si rivolgono solo alle primarie paritarie, poiché le scuole dell’infanzia paritarie godono già storicamente di contributi comunali in quanto completano il servizio offerto da quelle pubbliche. Con queste borse di studio, però, il nostro aiuto non andrà agli istituti, ma direttamente alle famiglie che ne hanno più bisogno. La somma complessiva stanziata per l’iniziativa di 2.100 euro non è certo elevata, ma è indubbiamente un segnale e un punto di partenza?. 
Nelle prossime settimane sarà dunque pubblicato il bando, con scadenze, modalità e criteri di formazione delle graduatorie. Per accedere alle borse di studio sarà necessario essere residenti in città ed essere iscritti ad una delle quattro scuole primarie paritarie della città: Patronato Leone XIII, Istituto G. Farina, Dame Inglesi Ist. Beata Vergine Maria, Fondazione O.P. Levis Plona. L’erogazione non sarà immediata perché andrà verificata l’effettiva frequenza.