Mercatino del libro usato, Rete degli Studenti Medi Veneto: “scuola costa troppo”

219
Come ogni anno – esordisce un comunicato della Rete degli Studenti Medi Veneto – il ritorno a scuola significa per molte famiglie un’elevata spesa in libri di testo, spesa che sembra sempre di più aumentare. Come sindacato studentesco vogliamo offrire agli studenti e alle loro famiglie un’alternativa. Anche quest’anno organizzeremo in tutto il Veneto i mercatini del libro usato. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre allestiremo nelle piazze e nelle sedi delle nostre città dei banchetti per consentire agli studenti di vendere ed acquistare i libri di testo usati.


Nel nostro paese scuola pubblica non può significare spendere fino a 500 euro per i libri di testo, senza considerare le spese per i trasporti, per i materiali scolastici e in alcuni casi anche per sostenere l’alternanza scuola lavoro. 
Il nostro non vuole essere soltanto un servizio offerto agli studenti, vogliamo lanciare un messaggio politico: andare a scuola in Veneto costa troppo, sono molte le famiglie in difficoltà di fronte alle spese che ogni anno devono affrontare per l’istruzione dei loro figli. Questo è indicativo della mancanza di investimenti da parte della Regione e dello Stato nei confronti dell’istruzione. Si tratta di una svalutazione dell’unico mezzo attraverso la quale questo paese può formare i giovani, di una presa in giro nei confronti del loro futuro. Il fatto che per la Regione al giorno d?oggi l’unica attuazione del diritto allo studio sia la presenza di buoni scuola e buoni libri è dimostrazione del ragionamento sbagliato di fondo alle azioni per l’istruzione da parte del Veneto, interventi che vanno a mascherare un problema piuttosto che eliminarlo (in questo caso il caro libri). 
Al riguardo Rachele Scarpa della Rete degli Studenti Medi Veneto dichiara: “In Veneto ad oggi manca una legge per il diritto allo studio regionale, l’unica misura di welfare studentesco sono il “buono scuola regionale” un’aiuto minimo, per pochi studenti e che non considera le differenze tra scuola pubblica e paritaria. Da anni ormai, rivendichiamo maggiori aiuti dalla regione per tutti gli studenti, in particolare chi è in difficoltà economica ma non otteniamo risposte dalle istituzioni. “
Gli studenti sono costretti ad autorganizzarsi per far fronte alle carenze regionali, i mercatini del libro sono solo uno degli esempi. La scuola dovrebbe accogliere gli studenti e agevolare l’istruzione, invece che renderla più difficoltosa e scoraggiare gli studenti. Con il 7% di studenti che abbandonano la scuola prima della conclusione dei 10 anni previsti dallo Stato, è evidente la necessità del rendere l’istruzione superiore una ritrovata priorità.