Il giorno 20 agosto dovuta intervenire la Digos di Vicenza oltre a pattuglie della Polizia Locale per non far degenerare le azioni annunciate dal Coordinamento di don Enrico Torta e da Noi che credevamo nella BPVi contro, assurdo ma vero, la conferenza stampa indetta dal nostro giornale, VicenzaPiu.com, e da me come suo direttore, per presentare il, finora nascosto da tutti e a tutti, decreto attuativo della legge 205 che prevede un “fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari” commessi contro i soci della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e delle quattro banche risolte.
Su richiesta e concordemente col funzionario presente, sig. Ortu, eravamo, quindi, costretti da quelle minacce che diventavano realtà a chiedere a un amico volontario e socio vittima della BPVi, il candidato alla camera dei deputati del Movimento 5 Stelle Luca Canale, di darci una mano per l’imprevisto compito di dover regolare gli ingressi e di consentire l’accesso, vista la limitata capienza della sala e le turbolenze in via di attuazione, ai giornalisti con tessera di iscrizione all’albo, ai politici e a un rappresentante per ogni associazione dei soci.
Mentre tutti i possibili ospiti (oltre un centinaio tra ammessi in sala e rimasti fuori) ottemperavano a questo stabilito, montava l’attività di protesta soprattutto di Noi che credevamo nella BPVi (circa una ventina di persone, le altre rimaste fuori rispettose della procedura erano delle altre varie associazioni), prima nel cortile di palazzo Trissino poi all’interno della sua sala d’ingresso totalmente occupata con urla e strepiti dal sig. Luigi Ugone, presidente dell’associazione, da suoi sostenitori e da alcuni del Coordinamento, un cui rappresentante, il sig. Dino Santinon, aveva, però, deciso di partecipare regolarmente all’incontro avendo seguito la prassi di ammissione fissata per tutti.
Luigi Ugone, pur ammesso con altri 5 suoi associati in deroga per evitare altri problemi, come appare evidente anche dal video che alleghiamo e come è stato evidenziato dalla stampa, non aveva voluto presenziare al grido di “tutti o nessuno!” e aumentava le sue urla definendo i partecipanti alla conferenza stampa come amici e complici del “vecchio regime” e minacciando di tornare con trecento persone se il sindaco non lo avesse ricevuto.
Al che il sig. Luca Canale, che vista la sua appartenenza politica basterebbe da solo a smentire anche questa ultima (ma non l’ultima) bugia di big Ugo, e i dipendenti del comune desistevano dai tentativi di pacificazione, mentre il “signor” Ugone pretendeva l’arrivo del capo di gabinetto del sindaco che, arrivato, doveva accettare la pretesa di Ugone mentre il sindaco lasciava la sala, in cui presenziava alla nostra conferenza stampa per conoscere le procedure del decreto attuativo da me presentato, per poter ricevere il sig. Ugone con i suoi sostenitori…
Quindi, ci insegnano l’atteggiamento violento di Ugone e quello remissivo del nuovo sindaco Francesco Rucco, che si è spaventato di lui neanche fosse Ugolone il boia, dal 20 agosto 2018 per essere ricevuto in Comune di Vicenza qualunque gruppo (amato o non amato, come gli immigrati e i nomadi, i parcheggiatori abusivi e le prostitute…) basterà che ingaggi il presidente di Noi che credevamo... Lui sa come farli ricevere.
Se questo, della facinorosità e della sopraffazione, è il nuovo sistema in opposizione al “vecchio regime”, non rimane che cercarne un terzo a noi che
– combattiamo per Dna paterno i regimi della violenza
– denunciamo le malefatte della BPVi da quando (il 13 agosto 2010) l’ex forcone di Montecchio e l’ex assessore di Creazzo aveva altro in cui esibirsi impegnato come era in tutt’altri show, comunque, personali
– da molti più anni del giovane capo degli ex credenti (tra lui e… don Torta ora c’è un’ampia scelta), che meglio incarna il regime della violenza con urla e attacchi al diritto dovere di informare, lottiamo contro il precedente sistema ma non solo per le banche e, comunque, senza società parallele che offrono servizi a pagamento agli associati.
Ma su questo torneremo dopo essere passati in questura come annunciato.
Questo non perché ci aspettiamo qualcosa in una società alla deriva in cui vince chi straparla e chi urla di più (magari a proprio vantaggio) e non chi molto fa e di più lavora (magari per la comunità) ma per ricordare agli Ugone, ai don Enrico Torta, agli Andrea Arman e alle Caterina Baratto di turno che noi non ci spaventiamo nè di Gianni Zonin nè, a differenza di Benigni, di fanta Ugolone il boia…
Anche se, con personaggi come Ugone la star, Non ci resta che piangere per chi lo segue senza verificare quello che dice, l’opposto di quello che ha evitato di voler conoscere (visto che lo conosce da tempo ma non lo dice ai suoi) e che di nuovo riportiamo, senza commenti e senza urla di parte, qui: “Legge 205 del 27 dicembre 2017 e decreto per “ristoro delle vittime di reati finanziari”, come i soci BPVi e Veneto Banca: chiedete a fondosocibanchevenete@vipiu.it“.