Il lettore A.B. mi chiede: “il rinvio delle ultime tre partite dell’anno può essere utile all’Lr Vicenza?” (qui la rubrica “Poggi risponde ai lettori“, ndr). Ci sono, come sempre, i pro e i contro. Fra i primi metterei in testa l’avere tre partite in più a disposizione con una squadra rinforzata nella finestra di mercato di gennaio. Con la nuova calendarizzazione sono infatti ventuno le gare che restano al Lane da giocare e non è escluso che posticipare quelle con Lecce Alessandria e Cittadella risulti vantaggioso a condizione, ovviamente, che il 2022 si apra con una rosa decisamente più qualitativa e competitiva.
La sosta di un mese servirà, poi, anche per recuperare la disponibilità di giocatori colpiti da infortuni con guarigione a lungo termine e di quelli contagiati che, se non sono asintomatici, sappiamo che escono indeboliti dalla malattia.
Brocchi ha bisogno di tutta la rosa a disposizione per tentare la mission impossible dell’Lr Vicenza e, nelle ultime partite, è stato costretto a fare i salti mortali per mettere insieme una formazione e per avere una serie adeguata di cambi da immettere in corso di gara. Durante la pausa sarà anche possibile rimettere in sesto con una preparazione mirata alcuni biancorossi che praticamente non si sono mai visti o quasi finora. Un recupero importante sarebbe soprattutto quello di Taugourdeau, un centrocampista che manca in misura importante al gioco dei biancorossi perché potrebbe essere la pedina che serve per dare finalmente funzionalità e qualità a quel reparto dell’Lr Vicenza
Altri aspetti positivi di questa rimodulazione del calendario non ne vedo. Preoccupano, a dire il vero, i contro. Alcuni sono già prevedibili, altri solo eventuali. È molto pesante, fra i primi, la cadenza delle partite fra la metà di gennaio e febbraio: saranno nove, una in più per il Lane rispetto agli altri perché deve recuperare anche la trasferta a Lecce. Cinque match si giocheranno al Menti (Alessandria, Cittadella, Cosenza, SPAL, Pordenone) e quattro fuori casa (Lecce, Frosinone, Pisa e Cremona) ma, con la necessità di fare punti che hanno i biancorossi, non si potrà certo fare differenze né in base al campo di gioco né alla forza dell’avversario.
Fra le varie e eventuali, invece, c’è da mettere in conto che, dal prossimo calciomercato, potrebbero uscire rinforzate anche le altre squadre, mica solo l?Lr Vicenza. E mi riferisco soprattutto a quelle che, al momento, sono concorrenti dei biancorossi per la conquista della salvezza: quattro sono quelle che il calendario mette a confronto del Lane nel primo scorcio dell’anno nuovo e non è detto che Alessandria, Cosenza, Pordenone e, soprattutto, SPAL siano, fra un mese, le stesse di oggi.
Non si dovrebbe inserire fra i dubbi, perché sarebbe impensabile, che il Vicenza non fosse adeguatamente rinforzato nel frattempo. Continuare con questa line up sarebbe rischioso e, in ogni caso, la società ha promesso che si muoverà senz’altro per dare a Brocchi quel che serve per colmare i deficit della squadra. A dire il vero, le promesse sono state espresse in modo molto cauto, senza sbilanciarsi troppo e, anzi, con qualche riserva sia sulla disponibilità di giocatori ad accettare un trasferimento al Vicenza maglia nera del campionato sia alla contestuale necessità di sfoltire contemporaneamente la rosa.
Fra le incognite ci sarebbe, infine, la condizione che la squadra esibirà alla ripresa del campionato. Si sa che non sempre le lunghe soste giovano ed è un peccato interrompere proprio adesso la crescita tecnica e agonistica che i biancorossi hanno evidenziato nelle ultime partite. Il lavoro di Brocchi e del suo staff non sarà dunque facile perché dovrà dare riscontro a tre obbiettivi: l’inserimento di nuovi giocatori, il recupero di quelli infortunati e contagiati, la messa a punto di una condizione adeguata a rendere competitiva la squadra già il 13 gennaio.
In sintesi, penso che i punti a favore della sosta siano equivalenti a quelli contro. In ogni caso è certo che, durante le feste, in società e in campo dovranno lavorare tutti e tanto.
Un altro lettore (che si firma, chissà perché, “Ultrabericus”) domanda: “se la Salernitana fosse estromessa dalla Serie A, ci sarebbero più possibilità di salvarsi in B?”. Penso, prima di tutto, che la Lega farà l’impossibile per tenere in gioco la società campana fino alla fine del campionato. Una A azzoppata a metà calendario sarebbe, oltre che un obbrobrio sotto il profilo sportivo e della regolarità della classifica, anche causa di un bel danno quanto meno perché i concessionari dei diritti di telecronaca perderebbero i ricavi (abbonamenti, pay-per-view, pubblicità) di una ventina di partite.
Ma se, invece, si andasse fino in fondo, sarebbe necessario rimodulare il meccanismo di promozioni e retrocessioni anche in Serie B per riportare gli organici a venti squadre nella categoria superiore. Una delle possibilità è quella di ridurre a tre le retrocessioni in Lega Pro eliminando il play out o coinvolgendovi la terzultima e la quartultima.
Quindi, con un posto in più a disposizione per la conferma della categoria, per il Lane aumenterebbero almeno matematicamente le possibilità di rimanere in B, beninteso però alla pari con le altre pericolanti. Chiudere in diciassettesima posizione non è impossibile ed evitare i rischi del turno di spareggio sarebbe un bel vantaggio.