Covid, Mauriello (Meritocrazia Italia): “quarantena ridotta solo su dati scientifici”

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Un anno fa si dava inizio alla campagna vaccinale anti-Covid. Oggi il bilancio è di 108.226.482 dosi somministrate. Il 77,98% dei cittadini ha ultimato il ciclo vaccinale primario – afferma nel comunicato che pubblichiamo Walter Mauriello, presidente di  Meritocrazia Italia (qui le altre note su ViPiù.it dell’associazione, ndr) -.

La nuova impennata dei contagi fa capire, però, che la strada da percorrere verso il definitivo superamento dell’emergenza è ancora lunga. Lontano sembra il traguardo mondiale di una ‘fase endemica’, in cui la circolazione del virus non causerà più grave disagio. Lontano il traguardo del ritorno alla normalità.

Qualcosa, nella gestione della crisi, non sta funzionando. Le regole del tracciamento devono essere modificate e contemperate alle esigenze odierne sempre però guidate dai dati scientifici. La soluzione non può essere nella richiesta di tamponi continui anche a fronte dell’assenza di situazioni di rischio.

Il timore è che, lungo queste linee, per ogni positivo accertato saranno decine le persone costrette all’isolamento della quarantena. Impensabile. Le premesse di una vera e propria paralisi del Paese, e del collasso socio-economico.

La verità è che, puntando tutto sulla sola campagna vaccinale, pure indispensabile, un serio tracciamento non è mai stato operato. Dapprima, forse, per il disorientamento iniziale e poi per l’inganno procurato da un primo abbassamento dei contagi in parallelo all’aumento delle vaccinazioni.

Non è possibile utilizzare le stesse armi a condizioni mutate.

Senza la strategia adeguata, il pericolo è quello di raggiungere l’effetto opposto a quello sperato, acuendo una crisi che sta portando alla lacerazione del tessuto economico e sociale.

Per questo, Meritocrazia Italia chiede anzitutto che la quarantena venga analizzata su criteri scientifici e venga ridotta o eliminata senza alcun rischio per la salute pubblica.

Quello che manca nella gestione del Covid-19 è la chiarezza organizzativa a distanza di due anni si insegue l’umore dei cittadini e non un reale convincimento che possa risolvere i problemi.

È necessario, inoltre, evitare che il peso della ormai aumentata soglia di attenzione, in virtù della quale si obbliga a indossare la mascherina Ffp2 nei cinema, teatri, concerti, musei e sui mezzi di trasporto pubblici, non gravi sui cittadini. In particolare, vengano adottate misure volte a limitare il prezzo delle stesse, atteso che già si teme una importante penuria di mascherine Ffp2 a causa della vasta e incessante richiesta.

Meritocrazia torna a invocare coerenza, perché, se la vaccinazione è davvero l’unica strada percorribile, si abbia il coraggio della responsabilità di introdurre espressamente un obbligo di adesione e termini questa rincorsa sfrenata a farsi i tamponi, con dispendio inutile di soldi e di energie.