Tra le 7 spiagge più belle di Gaeta che si aprono lungo il tratto di mare che va dalla costa rocciosa della Montagna Spaccata fino alle incantevoli grotte di Sperlonga, ce n’è una di piccolissime dimensioni che accoglie, ogni anno, turisti, curiosi e subacquei neofiti in cerca di sorprese sottomarine. È la spiaggia dei 40 remi, che si trova a un passo dal misterioso Pozzo del Diavolo che abbiamo visitato, virtualmente, qualche tempo fa.
Una piccola insenatura – La spiaggia dei 40 remi, come tutte le “compagne” che popolano quei 10 chilometri di litorale, è caratterizzata da una cornice a base di vegetazione mediterranea e una sabbia chiara a grana molto fine che favorisce la presenza di un mare limpido e cristallino tutto l’anno (per il colore del fondale). Si tratta di un’insenatura molto piccola che non offre ai bagnanti gli stessi comfort delle grandi spiagge: non ci sono, insomma, gli stessi bar e ristoranti che affollano la spiaggia di Sant’Agostino; è, piuttosto, un ritrovo per amanti della natura, degli sport acquatici e dell’escursionismo (anche notturno).
La sua anima selvaggia emerge immediatamente da una caratteristica: non è, infatti, raggiungibile a piedi, nemmeno attraverso quei sentieri segreti che spesso sono conosciuti soltanto tra residenti. Per visitarla bisogna arrivarci esclusivamente a nuoto, in canoa o in barca: il suo curioso nome deriverebbe proprio dal fatto che sono necessarie “40 remate” partendo dagli approdi vicini; secondo un’altra versione, però, i 40 remi sarebbero una misura della sua lunghezza.
Il paradiso dei sub – La ricchezza della flora e della fauna marina del circondario attira, ogni anno, tantissimi sub e neofiti del settore che, grazie ai fondali chiari e non particolarmente alti e alle grotte naturali che sorgono tutto intorno colonizzando il territorio (soprattutto ai piedi di Monte Orlando), qui trovano il luogo ideale per prendere confidenza con il mare e con gli organismi che lo popolano. E, a proposito di antri enigmatici, proprio da questa spiaggia, con qualche altra “remata”, è possibile inoltrarsi nel Pozzo del Diavolo, noto anche come Pozzo delle Chiavi, che si apre nella roccia con un dislivello di 50 metri e sprofonda nel mare offrendo ai visitatori uno scenario unico nel suo genere. Siamo, precisamente, fra la spiaggia di Fontania e la caletta che precede proprio i 40 remi.
Si tratta di una grotta a sviluppo verticale con origini vulcaniche di grandi dimensioni e abitata da vita sottomarina cavernicola e precavernicola. Entrambi i suoi nomi sono connessi a leggende metropolitane: quella che lega la Montagna Spaccata alla morte di Cristo e la “voce di popolo” secondo cui i mariti marinai andavano lì a gettare le chiavi delle cinture di castità delle mogli prima di partire (o le chiavi di casa, una volta ritornati e scopertisi traditi).
È frequentatissima dagli amanti dei “bagni di mezzanotte” perché il foro nella roccia che si apre sul cielo si rivela, nell’oscurità, una finestra diretta sull’universo e sulle stelle, lontano dai rumori e dalle luci della città. Uno scenario incredibilmente suggestivo. Va detto, però, che le sue acque gelide (perché quasi sempre al buio) e il suo aspetto misterioso hanno, in qualche caso, scoraggiato gli avventurieri più pavidi dall’entrarvici. Tra l’altro, nel 2019, la grotta non risultava nemmeno accessibile, né dall’alto né via mare: la riapertura è avvenuta proprio ultimamente.
Se si è in vena di gite marittime, ancora più in là, procedendo verso sinistra, si può entrare anche nella cosiddetta Tana dei Copertoni, chiamata così perché “casa” – suo malgrado – di due gomme d’auto incastrate nella roccia da tempi immemorabili.
Insomma, la spiaggia dei 40 remi può essere un punto di arrivo ma, allo stesso tempo, un punto di partenza per immergersi negli scenari e nei panorami offerti da questo angolo di Riviera di Ulisse.