Stazione di Vicenza: anziano alle 23 dorme per terra all’aperto, mentre a campo Marzo “offerta” con mani nelle mutande

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L’ultimo treno proveniente da Venezia è arrivato in orario alla stazione di Vicenza, pochi minuti prima delle undici di sera. È domenica, è affollato di passeggeri, che si riversano all’uscita su viale Roma. Lì in un angolo, vicino ai cestini dei rifiuti e al cartello che mette in allerta sui borseggiatori, ci sono delle borse appese a una bicicletta appoggiata al muro. Per terra, steso su dei cartoni, sta già dormendo un anziano, neanche troppo trasandato. I passanti lanciano uno sguardo indifferente, qualcuno spiega a dei bambini curiosi che si tratta di un signore povero. La vita continua.

Una camminata lungo viale Roma per raggiungere il sotterraneo park Verdi, la scelta della “scorciatoia” passando per l’ala sinistra di campo Marzo, vicino al parco giochi recintato. Nel buio della notte compare un uomo di pelle nera, con entrambe le mani infilate sul davanti dei pantaloni, nelle mutande. Occhi fissi sul passante, sommerso dai brividi alla schiena.

È “solo” droga, quasi una liberazione. Meglio, però, tornare a camminare su viale Roma.

Bentornato a Vicenza.