Il presidente vicentino della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi Pierantonio Zanettin (Forza Italia) è intervenuto alla trasmissione di Rai Uno condotta da Bruno Vespa ‘Porta a Porta‘ per spiegare i dubbi della stessa commissione sul suicidio, che è la causa della morte del responsabile della comunicazione di Mps secondo la versione ufficiale e su cosa stia facendo la commissione per indagare ulteriormente sul caso. “La ricostruzione fatta fino ad oggi da parte della procura della Repubblica di Siena non ha convinto né la Camera né l’opinione pubblica – ha detto il deputato – abbiamo quindi disposto una perizia da parte de corpo speciale dei carabinieri per ricostruire l’accaduto”.
“Ai Ris è stato affidato l’incarico di ricostruire la caduta con un manichino antropomorfo virtuale, ai Ros di studiare i tabulati telefonici e alla Racis di studiare l’aspetto informatico” ha spiegato ancora il presidente della commissione parlamentare. “Sono emersi degli elementi nuovi ma in larga misura fino ad oggi rimangono secretati. Devo dire che forse la testimonianza più rilevante è stata quella del colonnello Aglieco”.
Aglieco, ha ricordato l’intervistatrice di Zanettin, ha sostenuto che i pm sarebbero entrati nell’ufficio di Rossi prima della scientifica toccando vari oggetti e rispondendo al telefono. L’ipotesi sollevata dal colonnello e che la commissione intende approfondire sarebbe quindi che la scena possa essere stata inquinata.
“Dal punto di vista della commissione non ci sono state violazioni di nessun tipo – spiega ancora Zanettin -. La cosa che mi ha colpito e stupito è la quantità di anonimi che arrivano alla Commissione. Dai tabulati telefonici risultano 38 secondi di risposta riguardo alla presunta telefonata dei pm. Noi abbiamo affidato un quesito ai Ros per capire se è stata una risposta muta o se c’è stato un dialogo o se sono stati solo degli squilli senza risposta”.
Lo scorso 22 dicembre (fonte Public Policy) il tenente colonnello Manichino interrogato dalla commissione parlamentare aveva detto che “Quando chiamarono per comunicare quanto accaduto a David Rossi mi dissero si è buttato. Sono andato sul posto anche per capire se si trattasse di suicidio o meno. Per come ho visto io la scena sono più propenso per l’ipotesi suicidaria. Quel giorno io ero in licenza, ma nonostante la licenza siamo sempre disponibili. Per il colonnello Aglieco è stato automatico chiamarmi. Non mi avvicinai molto al corpo, penso restai a qualche metro di distanza. Mi ricordo che i magistrati sono entrati nell’ufficio, io sono rimasto nel corridoio”.