Settore giochi, governo pensa a misure per soggetti più vulnerabili

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Italia e le slot machine

Il Mef prepara il piano di riordino del settore giochi. Secondo quanto riporta Agipronews, nella prima bozza che gli uffici del dicastero – coordinati dal Sottosegretario con delega, Federico Freni – hanno inviato alla Ragioneria dello Stato sono già fissati alcuni principi per il mercato dei giochi del futuro. Il progetto – da realizzare entro 12/18 mesi attraverso l’emanazione di “uno o più decreti legislativi” – è costruito attorno al contrasto al disturbo da gioco d’azzardo e alla lotta al gioco illegale, garantendo l’invarianza o l’incremento delle entrate erariali provenienti dal settore. Prevista anche la razionalizzazione territoriale della rete di raccolta del gioco, a partire dagli apparecchi slot e videolottery, seguendo tre criteri generali: riduzione, specializzazione e concentrazione della raccolta di gioco in ambienti sicuri e controllati. Dopo l’ok della Ragioneria, la bozza finirà sul tavolo del ministro Franco e poi al Consiglio dei Ministri e in Parlamento. Solo allora inizierà il lavoro di riscrittura delle regole dei giochi, che saranno contenute in uno o più decreti legislativi.

La parte più innovativa del documento sta nell’introduzione di misure tecniche e normative finalizzate alla tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili. Tra gli strumenti previsti, riporta Agipronews, la diminuzione dei limiti di giocata e di vincita, l’obbligo della formazione continua dei gestori e degli esercenti, il rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco con un registro nazionale al quale possono iscriversi i soggetti che chiedono di essere esclusi dai giochi. Attenzione anche alle caratteristiche dei locali dedicati, che dovranno avere “caratteristiche minime”, e alla certificazione di ogni singolo apparecchio, con passaggio graduale ad un sistema che consenta il gioco solo da ambiente remoto attraverso sistemi di gioco non alterabili. Infine, il Mef intende confermare il divieto di raccogliere gioco su competizioni sportive dilettantistiche riservate a minori di anni 18.

La differente normativa nazionale e regionale sta rendendo sempre più complicata la gestione del settore giochi. Gli operatori chiedono chiarezza, le regioni e i comuni strumenti efficaci per controllare l’offerta. Il Mef propone una discussione allargata a regioni e comuni e misure condivise.

Nella bozza, prosegue Agipronews, è prevista l’introduzione “di regole trasparenti e uniformi nell’intero territorio nazionale in materia di titoli abilitativi all’esercizio dell’offerta di gioco, di autorizzazioni e di controlli”. I comuni disporranno di “forme vincolanti” di partecipazione al procedimento di autorizzazione e di pianificazione, che tenga conto di “parametri di distanza da luoghi sensibili” validi per l’intero territorio nazionale, della dislocazione locale di sale da gioco e di punti di vendita in cui si esercita come attività principale l’offerta di scommesse su eventi sportivi e non sportivi, nonché in materia di installazione di slot machine e videolottery. Allo Stato rimane la riserva della definizione delle regole necessarie per esigenze di ordine e sicurezza pubblica, assicurando la salvaguardia delle discipline regolatorie nel frattempo emanate a livello locale che risultino coerenti con i princìpi delle norme. Regioni e comuni avranno forme di “compartecipazione al gettito”, inoltre una percentuale delle sanzioni amministrative riscosse in base ai controlli effettuati dalla polizia locale saranno destinate al Comune di riferimento.

Il decreto legislativo da emanare nei prossimi mesi dovrà rivedere anche il limite massimo degli apparecchi da gioco presenti in ogni esercizio (oggi a livello nazionale sono installate 265mila slot e oltre 50mila Vlt), la superficie minima per gli esercizi che li ospitano e la separazione graduale degli spazi nei quali vengono installati, oltre alle fasce orarie di gioco con criteri omogenei per tutti il territorio nazionale.

Il Mef intende procedere anche alla revisione della disciplina delle licenze di pubblica sicurezza, per garantire controlli più efficaci ed efficienti su chi raccoglie il gioco. LE licenze saranno attribuite solo previa verifica dell’iscrizione di tutti gli operatori di gioco in un apposito albo la cui tenuta ed il cui aggiornamento sia demandata all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Spetterà all’Agenzia delle dogane e dei monopoli il coordinamento delle attività di vigilanza regolamentare, informativa ed ispettiva e di contrasto all’illegalità. L’obiettivo è stoppare “ogni forma di gioco d’azzardo illegale, soprattutto quello offerto via web da soggetti che utilizzano piattaforme collocate al di fuori del territorio dello Stato”. Come riporta Agipronews, servirà una revisione dell’apparato sanzionatorio, penale ed amministrativo, prevedendo un innalzamento delle sanzioni e l’ampliamento della platea dei soggetti nei cui confronti prescriverne l’applicazione, compresi i gestori dei punti vendita, e introducendo l’autonoma rilevanza penale dell’evasione di imposte da giochi quale nuova ipotesi di reato.