Distretto del Valpolicella martoriato dal maltempo: quasi 300 interventi nel veronese e oltre 70 squadre di volontari impegnati

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Sono quasi 300 le richieste di intervento arrivate alla Protezione Civile e ai Vigili del fuoco del Veronese a seguito dei nubifragi che da ieri pomeriggio hanno colpito Verona, la Valpolicella e una decina di comuni dell’Est e dell’Ovest veronese. In alcune fasce del territorio scaligero sono precipitate autentiche ?bombe d’acqua’ che hanno scaricato fino a 170 millimetri di pioggia in due ore, ingrossando pericolosamente i corsi d’acqua (qui la photo gallery). “I danni sono ingenti – commenta Luca Zaia -, una bomba d’acqua che ha letteralmente devastato molti comuni veronesi. E oltre ai danni a famiglie e imprese, il nubifragio ha martoriato un distretto produttivo strategico per l’economia del Veneto, proprio nel momento clou della raccolta dell’uva e della successiva vinificazione”. 

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che sta seguendo con apprensione gli interventi della Protezione civile e la conta dei danni provocati dal maltempo nel Veronese, in stretto contatto con il sindaco di Verona Sboarina, fa proprie le preoccupazioni dei viticoltori e degli operatori della provincia più agricola del Veneto.

“Il Veneto è il primo produttore nazionale di vini con quasi 11 milioni di ettolitri – ricorda Zaia – conta 52 denominazioni d’origine e il prestigio della denominazione coinvolta nella zona del Valpolicella e di Soave è unico nel mondo. Ai danni dovuti all’impraticabilità delle campagne, al diffondersi di malattie fitosanitarie a causa delle continue piogge in presenza di uve mature si aggiungono in queste ore quelli inflitti ai vigneti, flagellati dal maltempo. Faremo la conta alla fine, con attenzione particolare alle ricadute sulla vendemmia in un’area così fortemente vocata, Intanto – preannuncia il presidente del veneto – ho dato mandato al direttore di Avepa, Fabrizio Stella, di far uscire subito sul territorio i funzionari dell’Agenzia per i pagamenti nel settore primario per fornire assistenza a tutte le imprese agricole vittime del maltempo di queste ore”.

L’assessore alla Protezione civile del Veneto, Gianpaolo Bottacin, rende noto che ieri sono state impegnate sul posto 41 squadre di volontari di associazioni veronesi, con 164 uomini al lavoro. Da questa mattina sono attive 31 squadre provenienti dalle province di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo, che impegnano 124 volontari. Altri 64 volontari di 16 squadre (11 della provincia di Padova e 5 della provincia di Verona) sono pronti a subentrare.

I comuni più colpiti sono: Verona, San Pietro in Cariano. Negrar, Colognola ai Colli, San Martino Buon Albergo, Zevio, Belfiore, Soave, Monteforte d’Alpone, Cazzano di Tramigna

Le situazioni di crisi, al momento,  sono così sintetizzabili: 

–  a Parona, frazione di Verona e nelle zone del confinante Comune di Negrar, nelle aree di Santa Maria e di Arbizzano sono avvenuti notevoli allagamenti dovuti ad un rigurgito dei torrenti Avesa e Negrar (della rete idraulica principale – di competenza) e del Progno di Parona e relativi affluenti (della rete idraulica minore – di competenza del Consorzio di Bonifica Veronese).   Gli allagamenti di aree stradali del comune di Negrar e delle aree della frazione Parona di Verona si sono risolti grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco, attorno alle 2 di questa mattina. Restano i depositi di fango e detriti vari che sono in corso di rimozione a cura dell’Azienda di igiene urbana (AMIA);

–  nell’area dei comuni di Cazzano di Tramigna e Soave, il torrente Tramigna, nella parte alta ha risentito di una improvvisa ondata che ha provocato livelli idrometrici preoccupanti (ma non a valle nell’abitato di Soave) e una violenta onda di piena che ha potuto defluire nel torrente Alpone. L’Alpone ha mantenuto la sua capacità di ricezione nonostante alcune preoccupanti variazioni della portata e di quella del confluente torrente Chiampo, dovute essenzialmente alle intense manifestazioni piovose concentrate in ristrette fasce dei bacini.   La situazione già nelle prime ore di oggi andava verso soluzione e alle ore 7 il livello in Tramigna risultava rientrato nei valori normali;

–  Il fiume Adige non desta alcuna preoccupazione: ha toccato il livello di guardia di – 0,36 m ed e attualmente risulta in discesa con valore di – 0,90 m. Nel 2000 e nel 2002 i livelli di piena a circa 2000 mc/s sono stati di + 2,56 m.  Anche a Trento l’idrometro di San Lorenzo conferma la tendenza del calo del livello idrometrico;

– Sempre nell’area nord del Comune di Verona, nelle ultime ore ci sono problemi di rigurgito del piccolo torrente Lorì a causa di ostruzioni del suo imbocco in un tratto tombinato. Si sta cercando soluzione con l’aiuto del Consorzio di Bonifica Veronese che ha propri mezzi sul posto.

“Rivolgo un grande ringraziamento a tutti i volontari della protezione civile, che da stanotte si stanno alternando con grande generosità – dichiara l’assessore Bottacin – Adesso pensiamo a chiudere l’emergenza e a porre in salvo persone e cose e continuiamo a monitorare la situazione, in stretto contatto con tutti gli enti locali interessanti. Nei prossimi giorni faremo un esame ancora più approfondito dei danni e delle situazioni di criticità anche attraverso sorvoli con l’elicottero per verificare la sussistenza di interventi franosi”.