Maltrattamento, stalking e lesione personale compagna, GdF di Vicenza (Schio): a cittadino di Lusiana Conco (VI) vietato avvicinarla e comunicare

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Violenza su donne, denuncia presso la caserma Micco Crescenzio della GdF di Schio
Violenza su donne, denuncia presso la caserma Micco Crescenzio della GdF di Schio

Nei giorni scorsi (indagando su un altro caso di violenza sulle donne, ndr), i finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza (qui altre notizie su GdF di Vicenza e altre località, ndr), hanno notificato un’ordinanza contenente il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla parte offesa e di comunicazione, nei confronti di un soggetto residente a Lusiana Conco (VI), indagato per i reati di maltrattamento contro conviventi, atti persecutori (cosiddetto stalking) e lesione personale.

In particolare, la già compagna convivente dell’indagato ha presentato, nell’ultimo anno, cinque denunce/querele presso vari uffici delle Forze di Polizia, delle quali l’ultima presso la Compagnia Guardia di Finanza di Schio (nella foto la caserma Micco Crescenzio, ndr), che aveva all’uopo attivato la cosiddetta procedura del “codice rosso”, con trasmissione urgente della notizia di reato alla competente A.G., con le quali descriveva numerosi episodi di violenza subiti senza soluzione di continuità dal luglio 2019 al dicembre 2021, anche successivamente alla rottura della relazione sentimentale.

La donna ha lamentato i continui soprusi e atti di violenza del compagno: l’avrebbe più volte schiaffeggiata al volto, afferrata per i capelli, tirato pugni sul viso e sulla schiena e calci nello stomaco, spento una sigaretta sull’avambraccio e appoggiato un coltello sul collo, nonché abbandonata in mezzo alla strada. In un caso, dopo aver gettato i bagagli della donna dall’auto, le aveva bloccato la testa sul selciato premendole la schiena con un piede, e rompendo il suo cellulare quando lei aveva provato a riprendere la scena; aveva, infine, distrutto l’arredamento del negozio dove la stessa lavorava e si era appropriato di un furgone di sua proprietà.

Il tutto, accompagnato da continue minacce di morte, veicolate a voce o tramite messaggi, alla parte offesa e alla di lei sorella, residente in Marocco, e da pressanti pedinamenti, allorquando la compagna aveva deciso di trovare riparo a casa di un amico. In due occasioni, la stessa aveva dovuto persino recarsi al pronto soccorso, ricevendo rispettivamente 12 e 6 giorni di prognosi per trauma cranico, contusione cervicale, dorso-lombare ed emicostato sinistro, contusione a mani e ginocchia.

Uno degli episodi di violenza scaturiva dall’acclarata impossibilità, in capo alla persona offesa, di rimettere una querela sporta in precedenza per gli episodi di violenza, attesa la circostanza che tale remissione è possibile solo in sede giudiziaria (innanzi ad un Giudice, e non presso gli uffici di Polizia).

Su richiesta del P.M. presso la Procura berica, dunque, che ha coordinato le indagini della Compagnia di Schio, il G.I.P. presso il Tribunale di Vicenza ha emesso apposita ordinanza di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati per dimora o lavoro dalla parte offesa, nonché divieto di comunicare, tramite qualsiasi mezzo, con la ex compagna e la sorella di quest’ultima.

Il provvedimento è stato notificato all’indagato, alla parte offesa, nonché, per i profili in materia di Pubblica Sicurezza, al Prefetto e al Questore di Vicenza.


Si rappresenta che la misura è stata eseguita nella fase dell’indagine preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Il comunicato è stato autorizzato alla divulgazione dall’Autorità Giudiziaria competente ricorrendo motivi di pubblico interesse all’opinione pubblica.