La collezione Alberti conservata nell’omonima Galleria a Prato messa in vendita dai liquidatori della BPVI: proviene dalla CariPrato

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Collezione Alberti custodita al Palazzo degli Alberti a Prato
Palazzo degli Alberti a Prato

Tutti i beni artistici posseduti dalla Banca Popolare di Vicenza in Lca (Liquidazione coatta amministrativa)  sono stati messi in vendita, inclusa la bellissima collezione degli Alberti. Una notizia che aspettavano non solo tutti i creditori (e risparmiatori), ma anche tutta la popolazione di Prato.

L’acquisizione della Cassa di Risparmio di Prato da parte della BPVI ha fatto sì che tutte le opere d’arte possedute dalla banca pratese passassero nelle mani della banca veneta e ciò ha comportato la perdita da parte della città di importantissime opere (alcune portate addirittura a Vicenza).

Coronazione di spine del Caravaggio
La Coronazione di spine del Caravaggio, conservata nella galleria Alberti a Prato

Si tratta delle opere della bellissima Galleria degli Alberti, attualmente conservate nell’omonimo palazzo nel centro storico della città toscana. Si compone di opere per la maggior parte del barocco toscano (Matteo Rosselli, Carlo Dolci, Jacopo Vignali, Giovan Battista Vanni, Francesco Furini, Cesare, Vincenzo e Piero Dandini, Giusto Suttermans, Livio Mehu), ma soprattutto ne fanno parte alcuni pezzi pregiatissimi come la Coronazione di Spine del Caravaggio, la Madonna col Bambino di Filippo Lippi e la Crocifissione di Giovanni Bellini. Pezzi dal valore inestimabile, che ovviamente hanno attirato l’attenzione prima della banca vicentina e poi dei curatori fallimentari, che vi hanno visto la possibilità di risanare parzialmente il debito.

L’intera collezione è stata oggetto di una lunga diatriba tra Sovraintendenza alle Belle Arti e i liquidatori di Vicenza: questi ultimi volevano che la collezione potesse essere trasferita anche in altre città e che non fosse considerata un insieme indivisibile, così da poter vendere i pezzi singolarmente (e più facilmente oltre che, quindi, con un maggior introito complessivo). Nel novembre 2020 il Tar della Toscana ha però dato ragione alla Sovrintendenza, ponendo un vincolo di pertinenza che lega la collezione a Prato, e la considera nella sua indivisibilità come peraltro ancora avviene per i tesori artistici della ex BPVi custoditi a Palazzo Thiene a Vicenza. La collezione è dunque legata a palazzo Alberti dove è ora, ma chiusa e non visitabile.

La Galleria Alberti
La galleria Alberti di Prato

C’è ancora in corso un secondo appello al Consiglio di Stato (il primo ha rigettato la richiesta confermando quindi la sentenza del TAR), ma comunque si è potuti procedere alla messa in vendita.

La speranza di tutti i pratesi è, dunque, che la collezione trovi un acquirente e che magari sia Banca Intesa San Paolo, attuale proprietaria del Palazzo Alberti, possa acquistarla e soprattutto renderla fruibile dal pubblico così come fa per numerosi altri capolavori di sua proprietà ed esposti in suoi palazzi come anche a Palazzo Montanari a Vicenza

Il termine per la presentazione delle offerte è il 28 febbraio.