Per l’Lr Vicenza a Frosinone ritorno al … passato. Poggi: partita impostata male e giocata peggio

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Lr Vicenza, Loris Zonta col Frosinone
Loris Zonta, primo cambio del Vicenza al 37' al posto di Bikel (foto dal sito ufficiale dell'LR Vicenza)

Nella trasferta a Frosinone l’Lr Vicenza era in difficoltà ancor prima di scendere in campo. Bastava guardare la formazione: i due terzini esterni erano Bruscagin e Crecco a causa degli infortuni di Cappelletti e Lukaku; Diaw tornava punta centrale perché il tandem con Meggiorini, sperimentato con successo nella partita con l’Alessandria, aveva perso il componente più anziano, sembra per un affaticamento; il centrocampo aveva sì recuperato Ranocchia dopo la squalifica e si proponeva con una linea a tre, completata da Bikel centrale e Cavion mezzala destra, contro uno dei migliori reparti del campionato. Incongruo, infine, era il posizionamento come seconda punta di Dalmonte, che – per quanto visto finora – non interpreta bene questo ruolo. C’era, poi, la inattesa novità del siluramento del portiere Grandi e il debutto del nuovo arrivato Contini, una scelta fatta più per assecondare la tifoseria che per motivi tecnici.

L’allenatore Brocchi ripeteva inizialmente il modulo 4-3-1-2, che aveva dato qualche discreto risultato nella partita precedente, ma che, in una trasferta come questa, sembrava più offensivo che prudenziale. In campo il modulo non ha funzionato perché i due attaccanti, per motivi diversi, non hanno fatto quello che da loro ci si aspettava: Dalmonte, infatti, ha dato un contributo insufficiente e Diaw è stato ben controllato dai centrali avversari. Sulle fasce  il gioco dei biancorossi non c’è stato, complici anche due terzini troppo impegnati nella fase difensiva per potersi anche presentare nella metà campo avversaria.

Una partita, insomma, impostata male e giocata peggio. Come in altre occasioni, nel primo tempo, l’Lr Vicenza dava l’impressione di riuscire a tener testa al più tecnico Frosinone e si creava perfino una palla gol fenomenale (ancora sullo 0-0) con Da Cruz che, però, la sciupava intestardendosi nella ricerca di una problematica conclusione personale anziché alzar la testa e vedere Diaw liberissimo in linea a cui servire un assist d’oro. Il giocatore olandese merita l’insufficienza quanto meno per questo suo egoismo, risultato probabilmente fatale. Per il resto la prima linea vicentina non faceva più paura, come evidenziano le statistiche: nove tiri in porta della squadra di Grosso e uno solo per i biancorossi.

Ennesima prova negativa per il centrocampo, sovrastato come al solito dal corrispondente reparto avversario. Bikel, ammonito dopo soli sei minuti, costringeva Brocchi a sostituirlo al 37’ dopo una serie di errori e dopo aver rischiato il secondo giallo. Cavion, forse fuori ruolo come mezzala destra, è stato impalpabile e ha fatto rimpiangere Proia. Ranocchia è stato anche in questa occasione la copia sbiadita del brillante centrocampista dell’andata e, oltre a ciccare una palla-gol, si è incaponito nel tentare i soliti tiri, tanto difficili quanto velleitari, che sembrano più fatti alla ricerca del numero personale che per il vero vantaggio della squadra.

La difesa. Questo è il vero grande problema del Vicenza. Lo attestano ancora una volta le statistiche: quella vicentina è la peggiore del girone perché ha incassato quaranta gol in ventuno partite, una media molto prossima all’uno a gara. Non tutte le colpe sono dei difensori perché bisogna riconoscere che il famoso filtro i centrocampisti non l’hanno mai fatto, anche perché non ci sono veri mediani in rosa. Ma la maggior parte delle responsabilità sono individuali: errori di posizionamento, deficit tecnici, incapacità di migliorarsi. Gli errori più vistosi e numerosi dell’Lr Vicenza sono stati finora proprio quelli dei difensori e così è stato, immancabilmente, anche a Frosinone, dove il gol dell’1-0 è scaturito dal solito spiovente, stavolta dal corner, che gli uomini a presidio della porta prima non sono riusciti a intercettare e poi nemmeno a respingere. Come con l’Alessandria così anche a Frosinone. Ormai se n’è visti cento di questi gol, già nello scorso campionato. È un deficit di reparto, evidentemente, perché si ripetono anche cambiando i giocatori. Ci mancava solo l’incredibile autogol di Pasini, che diventerà un classico di Paperissima.

Il nuovo portiere Contini ha esordito con una sufficienza grazie a due parate su tiri impegnativi battuti da fuori area. Ha volato ed è riuscito a sventarli. Resta qualche dubbio sul suo operato in occasione del primo gol del Frosinone: ha regalato il secondo corner agli avversari ed è rimasto sulla linea di porta sul tiro di Gatti. Proprio come aveva fatto Grandi con l’Alessandria. E gli era piovuta addosso una valanga di critiche, nel caso immotivate. Con Contini è successa la stessa identica cosa ma ci sono solo state lodi sperticate per lui in funzione delle due parate già citate.

Mi chiedo quali ripercussioni potrà avere per il morale di Grandi questa nuova esclusione. Era già successo all’inizio del campionato quando Di Carlo e Magalini avevano incomprensibilmente gettato nella mischia come titolare il diciannovenne Pizzignacco, privo di esperienza e ancora incompleto. Poi, quando era chiaro che il giovane non reggeva, era stato richiamato Grandi che, con molta professionalità, era tornato nel suo posto da titolare e aveva pure disputato un buon campionato. Sicuramente sarà un altro giocatore che, alla fine di questa dannata stagione, lascerà l’Lr Vicenza.

Un’ultima annotazione sulla resa della squadra dopo il 2-0. Inammissibile questo atteggiamento quando ci si deve salvare, costi quel che costi. E la società che dice?

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Gianni Poggi
Gianni Poggi risiede e lavora come avvocato a Vicenza. È iscritto all’Ordine dei giornalisti come pubblicista. Le sue principali esperienze giornalistiche sono nel settore radiotelevisivo. È stato il primo redattore della emittente televisiva vicentina TVA Vicenza, con cui ha lavorato per news e speciali ideando e producendo programmi sportivi come le telecronache delle partite nei campionati del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi, i dopo partita ed il talk show «Assist». Come produttore di programmi e giornalista sportivo ha collaborato con televisioni locali (Tva Vicenza, TeleAltoVeneto), radio nazionali (Radio Capital) e locali (Radio Star, Radio Vicenza International, Rca). Ha scritto di sport e di politica per media nazionali e locali ed ha gestito l’ufficio stampa di manifestazioni ed eventi anche internazionali. È stato autore, produttore e conduttore di «Uno contro uno» talk show con i grandi vicentini della cultura, dell’industria, dello spettacolo, delle professioni e dello sport trasmesso da TVA Vicenza. Ha collaborato con la testata on line Vvox per cui curava la rubrica settimanale di sport «Zero tituli». Nel 2014 ha pubblicato «Dante e Renzo» (Cierre Editore), dvd contenente le video interviste esclusive a Dante Caneva e Renzo Ghiotto, due “piccoli maestri” del libro omonimo di Luigi Meneghello. Nel 2017 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza il documentario «Vicenza una favola Real» che racconta la storia del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi e G.B. Fabbri, distribuito in 30.000 copie con il quotidiano. Nel 2018 ha pubblicato il libro «Da Nobile Provinciale a Nobile Decaduta» (Ronzani Editore) sul fallimento del Vicenza Calcio e «No Dal Molin – La sfida americana» (Ronzani Editore), libro e documentario sulla storia del Movimento No Dal Molin. Nel 2019 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza e Videomedia il documentario «Magico Vicenza, Re di Coppe» sul Vicenza di Pieraldo Dalle Carbonare e Francesco Guidolin che ha vinto nel 1997 la Coppa Italia. Dal 9 settembre è la "firma" della rubrica BiancoRosso per il network ViPiù, di cui cura anche rubriche di cultura e storia.