Smog in Veneto per Legambiente Veneto, Giacomo Possamai e gruppo PD: “situazione grave, regione non lasci soli i Comuni”

424
Smog a Vicenza, sospese per natale le limitazioni al traffico

“Il report di Legambiente, purtroppo, non porta alcuna novità positiva sullo smog in Veneto: cinque capoluoghi del Veneto si confermano tra le città più inquinate di Italia. Sono necessarie misure più stringenti e strutturali per tutelare la salute pubblica, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni. In particolare la Regione non lasci soli i Comuni, ma assuma la regia con provvedimenti validi per l’intero Veneto”.

Gruppo consiglieri Partito Democratico Veneto: con il capogruppo Giacomo Possamai e i colleghi Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis
Gruppo PD in regione Veneto: con il capogruppo Giacomo Possamai e i colleghi Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis

La richiesta, anche a nome dei colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis, è del Capogruppo del Partito Democratico a palazzo Ferro Fini Giacomo Possamai, alla luce del “rapporto annuale Mal’aria di Legambiente che ‘salva’ soltanto Belluno e Rovigo”.

“È impressionante leggere che per rientrare nei limiti previsti dall’Oms le città italiane dovranno ridurre in media del 33% le concentrazioni di Pm10, addirittura del 61% quelle di Pm2,5, e del 52% per il biossido di azoto – sottolinea il Capogruppo – Segno evidente che i provvedimenti presi finora sono stati inefficaci”.

“Ciascuno ha il dovere di fare la propria parte, dalle amministrazioni locali al Governo: i fondi del Pnrr, ad esempio, sono una grande occasione per la transizione ecologica dei Comuni, che devono farsi trovare pronti con progetti adeguati – osserva Possamai – Si tratta però di interventi che non incidono nel breve periodo. Sono quindi indispensabili anche misure anti smog per l’immediato su cui la Regione deve essere chiamata in causa. Essere soddisfatti perché i dati sono migliori rispetto a dieci anni fa è davvero una magra consolazione”.