Governo contro Nutriscore. François-Marie Arouet (Aduc): sovranismo culturale ed economico contro salute consumatore

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Il Nutriscore
Il Nutriscore

Al momento, entro la fine di quest’anno la Commissione europea dovrebbe presentare una proposta di legge per una nuova e comune etichetta alimentare, “NutriScore” (1), che potrebbe diventare un obbligo nel contesto della strategia F2F (Farm to Fork) –   si legge nel comunicato a firma di François-Marie Arouet di Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –.

Questo però sembra non piacere a buona parte del governo italiano (con una quantità di autorità che non lascerebbero dubbi sulle intenzioni/risultati – 2) che proprio oggi ha presentato come alternativa al Nutriscore uno schema di etichettatura nutrizionale, “Nutrinform Battery” (3) basato grossomodo sul sistema attuale di elencazione di contenuti (con percentuale della presenza: in etichetta ci sono ben 14 riferimenti numerici). L’etichetta “italiana” sostengono che esalti la dieta mediterranea (4), includendovi prodotti solo perché sono “made in Italy” (prosciutto, salumi, formaggi stagionati, dolci), senza considerare che “prodotti tipici” non necessariamente collima con “qualità nutrizionale” e dieta mediterranea… che è quello che, invece, rileva l’etichetta “Nutri-Score”.

Sembra una “confusione” ad hoc per non penalizzare le aziende italiane, ma che non aiuta i consumatori.

L’etichetta deve essere semplice

“Nutriscore” si basa sulla immediata percezione (lettere e colori) rispetto ad un equilibrio nutritivo ritenuto tale.

“Nutriform-battery”, presuppone la scelta del prodotto dopo lettura di un’etichetta scritta sempre in caratteri piccoli.

Per chi è giustamente preoccupato per le eccellenze del “made in Italy”, crediamo non convenga nascondersi o mistificare, ma migliorare queste eccellenze al passo con la salute del consumatore di questo millennio: non sarebbe la prima volta che l’alimentare migliora e cresce seguendo la salute dei consumatori.

Senza nulla togliere al diritto di ognuno di provare piacere anche rischiando di farsi male (o valutando le quantità, come si fa per l’alcool, rispetto a gusti e benesseri), l’etichetta semplice è fondamentale supporto per la consapevolezza del consumatore.

NOTE
1 – Una scala di cinque colori indica la qualità nutrizionale di un alimento. Con la lettera A, verde scuro, si indicano quelli con miglior equilibrio nutritivo, che peggiora scendendo la graduatoria: B (verde chiaro), C (giallo), D (arancione) E (rosso). Il calcolo è fatto da un algoritmo che valuta negativamente calorie, zuccheri, grassi saturi, sale e positive proteine, fibre, quantità di frutta e verdure.

https://it.wikipedia.org/wiki/Nutri-score#:~:text=Nutri%2DScore%20%C3%A8%20un%20sistema,ed%20una%20alfabetica%20comprendente%20le

Dal 2018 Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Spagna già raccomandano questa etichetta. Alcune multinazionali dell’alimentazione come PepsiCo, Nestlé, Auchan, Danone e Kelloggs si sono già fatte avanti per adeguarvisi.

Positivi anche i giudizi dell’Oms (International Agency for Research on Cancer – Iarc):

https://www.iarc.who.int/news-events/nutri-score/

https://www.iarc.who.int/wp-content/uploads/2021/09/IARC_Evidence_Summary_Brief_2.pdf

2 – i ministri: Esteri Luigi Di Maio, Politiche agricole Stefano Patuanelli, Salute, Roberto Speranza, Sviluppo Economico Giancalro Giorgetti; il segretario generale della Farnesina, ambasciatore Ettore Francesco Sequi; Federalimentare e Coldiretti; sottosegretario di Stato Vincenzo Amendola.

3 – https://www.nutrinformbattery.it/

4 – La dieta mediterranea è fare moto, cereali integrali, legumi, verdura, frutta e olio d’oliva, con parsimonia formaggi, pesce e pollo, raramente carne rossa e lavorata, e dolci.

François-Marie Arouet – Aduc