Multe infrazioni Codice della Strada e sicurezza, Aduc: solo bastone e carota?

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Multe per infrazioni
Multe per infrazioni

Secondo i dati dati Openpolis delle multe per violazione del codice della Strada (CdS), per l’anno 2020 (1) la città, tra quelle oltre 200mila abitanti che ha incassato più soldi è Firenze, quasi 140 euro a testa. Le multe più frequenti: sforamento limiti velocità, quasi 565mila e, se consideriamo che al secondo posto ci sono le multe per la mancanza di cinture di sicurezza, solo quasi 75mila, vuol dire che gli italiani hanno GROSSI problemi coi limiti di velocità oppure – se lo guardiamo da un altro punto di vista – i limiti di velocità non sono più armonizzati alle strade e ai mezzi in circolazione: andare oggi a 50KmH non è come 50 anni fa.

Chi scrive, proprio ieri, mentre tornava in bicicletta da un supermercato a Firenze, si è visto superare da un monopattino elettrico con il conducente senza casco (2), che parlava al telefonino, conduceva con una mano e – avendo per un bel pezzo condiviso il percorso – i tanti stop e semafori rossi incontrati il nostro conducente li considerava dati ornamentali e non presidi di sicurezza da rispettare.

Certo, se a Firenze in tanti si comportano così, sembra anche basso l’importo medio di 140mila euro a testa… ma (anche se i senza casco in monopattino li vediamo di frequente) crediamo che non sia così, visto che la quasi totalità delle multe è comminata per altri motivi.

Partendo comunque dal presupposto “dura lex sede lex” (la legge va rispettata anche se ci sembra ingiusta), una riflessione è d’obbligo: possibile che per il rispetto del codice della strada il miglior deterrente continui ad essere la multa? Agli amministrati interessa giustamente il rispetto dei codici, ma l’amministrazione deve inculcare cultura della legalità essenzialmente sanzionando?

Un esempio per tutti sull’infrazione per eccellenza, l’autovelox: il principio pratico è non andare a velocità pericolosa per sé e gli altri. E’ meno pericoloso comminare una multa che scoraggi per la prossima volta o far sì che il comportamento pericoloso in atto cessi subito con, per esempio, indicatori e dissuasori fisici di velocità? Alla nostra domanda la risposta sembra logica a favore di indicatori e dissuasori, ma sembra confliggere con l’interesse delle amministrazioni a far quadrare i bilanci (3). Per questo non sappiamo quale sia la volontà prevalente: far tornare i conti in tutti i modi o lavorare per la sicurezza, dove il raggiungimento di quest’ultima, a nostro avviso, dovrebbe avere numeri solo in ragioneria contabile e non politica.

E, se fosse come auspichiamo noi, che tornaconto per la sicurezza? Quello di cittadini aiutati e responsabilizzati al bene comune, multati solo in casi estremi, e che non si fanno costantemente furbi per violare le norme…. Siamo illusi? Visto che le multe sono sempre in crescita, e vuol dire che i deterrenti utilizzati funzionano male, almeno si sperimentasse un diverso approccio prima di continuare a confermare che le politiche amministrative funzionano solo col bastone e la carota.

1 – https://www.openpolis.it/quanto-incassano-i-comuni-italiani-da-multe-e-sanzioni/

2 – a differenza dell’obbligo di casco nazionale solo per i minorenni, a Firenze vige l’obbligo per tutti sul territorio comunale

3 – più di 82 milioni previsti per il 2022 nel Comune di Firenze