“Stop War! Mobilitarsi per la pace!”, sabato 26 sfilata contro TAV e Guerra in Ucraina

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Stop War! Mobilitazione contro la guerra e no Tav

“Sabato 26 febbraio 2022 sarà per noi un’intensa giornata di mobilitazione. “Stop War! Mobilitarsi per la pace!” è il titolo – scrivono i rappresentanti del CS Bocciodromo- Saremo prima in piazza contro il TAV con la sfilata che partirà da Piazza Nobel ai Pomari alle 15.00 e poi, alla fine della sfilata, raggiungeremo piazza Castello a Vicenza aderendo alla mobilitazione contro la guerra lanciata da numerose sigle vicentine per dichiarare, come abbiamo sempre fatto in questi anni, la nostra opposizione a tutte le aggressioni, le guerre, i soprusi e le invasioni. No alla guerra. Stop War!

Mentre la pandemia non è ancora debellata, e il cambiamento climatico minaccia la stessa esistenza dell’homo sapiens, quest’ultimo non trova di meglio da fare che ricorrere alle armi per uscire dalle sue stesse contraddizioni.
Così la Guerra in Ucraina precipita: dopo settimane di schermaglie, minacce e provocazioni, oggi Putin è passato ai bombardamenti e agli attacchi diretti. E’ veramente deprimente dover parlare di nuovo di guerra, di gente che scappa dalle proprie case, di soldati e carri armati che avanzano e mortai che bombardano, sperando che a qualcuno non scappi un missile atomico, così da provocare il fatidico Incidente che, come tante altre volte nella storia, travolge interi popoli.

Interi popoli che vengono usati, annessi, liberati o sottomessi, senza alcuna facoltà di poter decidere pacificamente. Senza voler andare troppo indietro nel tempo, questo è successo in Serbia con il Kosovo, in Iraq con Saddam, in Afghanistan con i talebani, in Siria e in Libia, in Georgia prima e ora di nuovo in Ucraina, con il Donbass. La narrazione dell’Occidente, cioè degli Usa e della Nato, è che si tratti di crociate per la difesa della democrazia, contro il terrorismo; quella della Russia di Putin, o della Cina di Xi Jinping, che si tratti della difesa dei loro Paesi, con relative aree di influenza e interessi. In ultima analisi, è una narrazione che mette sempre al primo posto l’affermazione di una volontà di potenza. Così, l’Occidente schiera i missili della Nato sulla porta di casa dei russi e le portaerei americane nei mari davanti alle coste della Cina, mentre Putin risponde inviando i suoi soldati nei territori dell’Ucraina.

Certo, c’è una evidente asimmetria a livello di eventi e di rapporti di forza; la ragione, però, non può stare tutta da una parte, o tutta dall’altra; non dalla parte di Putin, che vuole ricreare una grande Russia imperiale e dispotica; né da quella di Biden, che non tollera concorrenti nel dominio del mondo;  nemmeno, infine, dalla parte dei satelliti di entrambi, compresa l’Italia, le cui maggiori preoccupazioni sono i rifornimenti energetici, i prezzi del gas e le esportazioni dei propri manufatti, garantite anche dalla forza delle armi. Ne abbiamo avuto una prova a Vicenza, dove una delegazione di industriali vicentini, guidati dalla loro presidente, sono andati a rendere omaggio ai soldati Usa; qui la signora è stata invitata non ad  assistere, ma a partecipare direttamente ad una esercitazione al poligono di tiro, imbracciando i nuovi fucili mitragliatori che gli 800 parà della 173 brigata aviotrasportata in partenza per il fronte baltico avranno in dotazione. Una teatrale esibizione di forza militare e allo stesso tempo di sottomissione degli interessi padronali alla logica delle armi. Si tratta di una logica che è fallimentare perché non si confronta e misura con quello che è lo stato effettivo del mondo, e cioè con una crisi pandemica che potrà tornare e ripetersi ciclicamente; una crisi sociale ed economica che diventa sempre più ingovernabile e una crisi climatica che le alimenterà entrambe, e soprattutto metterà a rischio la nostra stessa sopravvivenza. Altro che forza delle armi: l’unica volontà di potenza che serve è quella della convivenza pacifica tra tutti e tutte.

Stop War!

CS Bocciodromo, Caracol Olol Jackson, Coordinamento Studentesco, ADL Cobas Vicenza