Piano Nazionale Nuove Competenze, Walter Mauriello (presidente Meritocrazia Italia): un’opportunità da cogliere

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Piano Nazionale Nuove Competenze
Piano Nazionale Nuove Competenze

Il Piano Nazionale Nuove Competenze ha la condivisibile ambizione di riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, attraverso l’articolazione in programma GOL, Fondo Nuove Competenze e Sistema Duale – affermanel comunicato che pubblichiamo Walter Mauriello presidente di Meritocrazia Italia (qui le altre note su ViPiù.it dell’associazione, ndr) -.

Rafforzare il sistema della formazione professionale è essenziale a fronte del cortocircuito generato da ridotte competenze, lunghi periodi d’assenza di lavoro e forte impulso al precariato.

È previsto un programma di reinserimento a favore soprattutto delle fasce lavorative più deboli e penalizzate (lavoratori in Cassa integrazione guadagni straordinaria per prospettata cessazione, per accordo di ricollocazione, e lavoratori di Aree di Crisi Industriale Complessa, nonché lavoratori autonomi che hanno chiuso la Partita Iva, beneficiari di Naspi, Dis-coll, Reddito di Cittadinanza, e i lavoratori fragili e vulnerabili). Circa 800.000 dei nuovi occupati dovranno partecipare ad attività di formazione.

Per l’attivazione del Piano Nazionale Nuove Competenze, che si inserisce nell’ambito della Missione 5, Componente 1, del PNRR, saranno messi a disposizione 4,9 miliardi di euro complessivi.

Si avvia, in questo modo, una nuova stagione per le politiche attive nel Paese. L’obiettivo è quello di creare un sistema che aiuti i lavoratori a cercare e a difendere il lavoro e le imprese a riqualificare la manodopera.

Il Piano rappresenta una opportunità imperdibile per la ripresa del mercato del lavoro.

In tale prospettiva, coerentemente con le proposte già condivise, Meritocrazia Italia torna a invocare:

– una tempestiva attivazione del programma, con azioni di monitoraggio e verifiche costanti, per addivenire alla sua completa attuazione anche prima della scadenza indicata dal PNRR, mediante opera sinergica che veda coinvolte istituzioni, territori e le stesse agenzie private;

– l’adozione di immediati interventi riequilibratorii, per favorire le ricadute occupazionali del Piano in aderenza alle linee guida di cui all’art. 47, d.l. n. 77 del 2021 (ovvero pari opportunità e inclusione lavorativa dei contratti pubblici), anche mediante l’incidenza in termini di contrattazione collettiva, in auspicata estensione attuativa ai contratti di secondo livello a carattere aziendale e territoriale;

– una riforma integrale del sistema di formazione lavorativa, mediante l’adozione di un sistema di preparazione dei lavoratori che sia concreto, non astratto, adeguato alle esigenze del mercato e dei singoli territori, nonché in linea con le effettive richieste di lavoro, mestieri e professionalità realmente mancanti, con destinazione di specifiche risorse ed incentivi al recupero delle antiche maestranze, e puntando su aggiornamento (upskilling) e riqualificazione (reskilling);

– una progressiva opera di defiscalizzazione a beneficio delle imprese che assumono (secondo le linee già illustrate nei precedenti comunicati);

– reale supporto alle aziende che assumono i percettori di reddito di cittadinanza, con strumenti celeri, semplici e facilmente accessibili, piuttosto che per le vie delle procedure elefantiache e farraginose che hanno portato il ‘bonus assunzioni’ ad avere un bassissimo riscontro nel Paese. L’agevolazione, di fatto, dovrebbe consistere nel prelevare la parte residua del bonus che il percettore riceve.

È indispensabile il definitivo superamento della logica dei meri sussidi, a favore di una migliore valorizzazione dello spazio d’occupazione in attesa di competenze adeguate.

Roma, lì 01 Marzo 2022

Meritocrazia Italia

Il Presidente Walter Mauriello