Una lettera aperta del mondo sanitario russo contro l’invasione dell’Ucraina, è stata sottoscritta da più di 1000 tra medici, infermieri e paramedici russi – ci scrive Primo Mastrantoni di Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. Queste persone rischiano molto in un regime che non tollera dissidenti. E’ nostro dovere diffonderla.
Ecco il testo
Noi, medici, infermieri e paramedici russi, ci opponiamo fortemente alle azioni militari condotte dalle forze armate russe sul territorio dell’Ucraina.
Non cerchiamo colpevoli e non giudichiamo nessuno. La nostra missione è salvare vite umane. È difficile immaginare una professione più umana di un medico.
Ora, in questo momento difficile per entrambi i paesi, chiediamo l’immediata cessazione delle ostilità e la risoluzione di tutte le questioni politiche esclusivamente con mezzi pacifici.
Come sempre, non dividiamo le persone in amici e nemici. Abbiamo giurato di aiutare qualsiasi essere umano, indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione o dalle opinioni politiche. Ma oggi il nostro aiuto non basta. La guerra farà molte vite e paralizzerà così tanti destini che non avremo il tempo di aiutare, nonostante tutti gli sforzi possibili.
Tutti urleranno di dolore e grideranno alle loro madri nella stessa lingua.
Qualsiasi proiettile, anche se non raggiunge il suo obiettivo e non toglie la vita, diffonde paura, panico e dolore. Dolore che contrae i cuori. Il cuore di tutti sta soffrendo ora: civili, soldati, madri e mogli dei soldati, bambini. Nessuno merita questa paura. Nessuno merita di essere ucciso o ferito, accidentalmente o intenzionalmente.
I nostri parenti, amici, pazienti e colleghi si trovano nei territori attaccati. Non c’è una sola persona tra loro che trarrebbe beneficio dallo spargimento di sangue in corso. Non possiamo stare lontani dal dolore e dalla sofferenza che aumentano ogni minuto.
La vita umana non ha prezzo.
Ci vuole solo un attimo per essere uccisi in azione mentre le cure e il recupero delle vittime possono richiedere anni. Per i momenti della guerra di oggi pagheremo per molto tempo. Non importa quanto sia giustificato l’uso di armi che rimangono mortali e che causano dolore e sofferenza.
Per questo motivo, seguendo i nostri giuramenti e mantenendo un trattamento umano e paritario per tutte le vite, chiediamo una sospensione immediata di tutte le operazioni con l’uso di armi.
Primo Mastrantoni, Aduc