Ucraina, Putin ai russi: se pronunciate la parola guerra siete agenti stranieri. Primo Mastrantoni di Aduc: allora noi siamo agenti stranieri!

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Putin e gli agenti stranieri
Putin e gli agenti stranieri

“Questa è una operazione militare. Chi usa altre parole, come guerra, può considerarsi un agente straniero”, cioè spie – scrive nella nota su Putin che pubblichiamo Primo Mastrantoni di Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. E’ la dichiarazione del presidente della Federazione russa, Vladimir Putin. Comunichiamo al presidente Putin che siamo “agenti stranieri”. Anzi, precisiamo: non si tratta di guerra ma di invasione, come quella fatta da Gengis Khan.

Continua Putin: “siamo un unico popolo”. Una lettura di qualche libro di storia sarebbe utile: nel mille dopo Cristo a Kiev si costruivano chiese quando a Mosca c’erano foreste di betulle.

“Se la situazione si aggrava la colpa è degli ucraini che non accettano le condizioni”, prosegue Putin. Insomma, se voi ucraini non vi volete piegare, e noi vi spariamo, la colpa è vostra. In questo caso una lettura di qualche testo di logica andrebbe fatta.

Mentre Putin chiede la smilitarizzazione da armi atomiche dell’Ucraina – mai avvenuta secondo gli accordi sottoscritti da Russia e Nato nel 1994 – la Bielorussia, ormai feudo russo, si potrà armare con testate nucleari. Rammentiamo che la Bielorussia confina con la Polonia, cioè con un Paese membro della Nato. In questo caso, per spiegare i comportamenti putiniani si può ricorrere a un testo medico sul bipolarismo.

Ricordiamo che la Russia ha un Pil inferiore a quello dell’Italia e, dopo 22 anni di governo putiniano, rimane un Paese povero. Una domanda sorge spontanea: non è compito di un governante assicurare il benessere dei propri governati?

Primo Mastrantoni, Aduc