Le balle che (in)Torta(no) i soci vittime di BPVi e Veneto Banca. È di Ugone la prima di questa serie: la “verità” su associazioni CNCU

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Meritano di conoscere di più, per poi farsi liberamente un’idea propria, i cittadini vicentini, veneti e italiani doppiamente (in)Torta(ti), prima da chi, come Gianni Zonin & c., li ha convinti a sottoscrivere azioni fasulle e obbligazioni a rischio e, poi, da avvocati senza scrupoli e, peggio, dalle due associazioni che, sotto la guida di don Enrico Torta, il prete tutt’altro che pacificatore… guidato da Andrea Arman (con un notevole cursus dishonorum che stiamo documentando, ripetiamo “documentando“) e del violentatore della stampa indipendente, Luigi Ugone, continuano ad “utilizzarli” per tutto meno che per far loro recuperare i risparmi affidati a BPVi e a Veneto Banca

È per tutela delle vittime delle banche che VicenzaPiu.com prima ha iniziato, dal 13 agosto 2010, e poi continuato, spesso, in difficile solitaria la sua battaglia contro le truffe bancarie, in primis quelle venete, subendo cause intimidatorie da parte dei potenti, e, ora, ne sta conducendo un’altra, altrettanto se non più pericolosa per le minacce quotidiane che riceviamo su FB e via mail, contro chi specula sui soci già “sodomizzati” dai banchieri e, quindi, abusati dai politici di turno inclusi quelli attuali.

Da oggi forniremo, tutte le volte che sarà necessario e possibile, un servizio in più: dei warning (allarmi) su bugie e mezze verità che vi vengono raccontate. Noi scriveremo e voi valuterete cosa scriveremo.

Per tagliare il nastro di questa rubrica, non vi annoiamo più e partiamo con la prima balla (N.B.: partiamo con i soliti noti, ma le cercheremo e segnaleremo anche di chi finora, bisogna dirlo, ne ha sparate di meno e, soprattutto, di meno dannose)

Ebbene Ugone, a lui l’onore (sappiamo che ci tiene) della prima citazione, ama pontificare quasi più di don Torta e ce l’ha sempre con chi prova a ledere la sua maestà.

Sabato 15, infastidito non poco dalle critiche di noi, che pure eravamo da lui osannati quando ne condividevamo le scelte iniziali che puntavano ad evidenziare i colpevoli del crac (Gianni Zonin e sistema locale, economico e politico, per quanto riguarda la BPVi) prima che il suo ego montante, nella fase di ricerca di soluzioni per sanare i danni subiti dalla comunità dei risparmiatori, sopravanzasse gli interessi di chi dice di voler tutelare, scriveva sul profilo di Noi che credevamo nella BPVi: “Con la trasparenza che ci contraddistingue e la necessità di sentire sempre tutte le versioni per arrivare a una verità a 360 gradi… Vi proponiamo un vero articolo d’inchiesta e approfondimento sul mondo associativo italiano del quale vi alleghiamo elenco ufficiale di seguito (clicca qui)… Questi non sono pettegolezzi da massaia frustrata o da giornalai inventati in cerca di fama… Tutti documenti istituzionali e articoli pubblicati in giornali nazionali. Seguiteci che a breve seguirà l?articolo promesso dal quale potrete trarre un?idea sui conflitti esistenti tra le associazioni istituzionali e invece quelle di risparmiatori vere!“.

Senza neanche provare a difendere i poveri giornalai, indirettamente offesi, che ogni mattina si alzano presto per vendere giornali da leggere a chi sa e vuole leggerli, ci siamo messi in trepida aspettativa per leggere l’inchiesta annunciata sui “giornali nazionali” venduti da quei giornalai e domenica 15 abbiamo sfogliato con attenzione Il Corriere della Sera, la Repubblica, Il Sole 24 Ore, La Stampa e così via fino a Il Giornale, Il Fatto Quotidiano e QN Il Giorno seguendo la classifica ufficiale dei giornali più letti in Italia (clicca qui).

Ma nulla, neanche una riga abbiamo trovato sul “vero articolo d’inchiesta e approfondimento sul mondo associativo italiano…”, quello non fatto di “pettegolezzi da massaia frustrata o da giornalai inventati in cerca di fama…”.

Allora siamo tornati sul profilo FB di Noi che credevamo, sperando di non beccarci una bomba, sia pure virtuale, viste le minacce che da lì vengono guidate contro di noi, e, alè, l’articolo promesso c’era con questo annuncio degno del benignesco Ugolone il Boia: “Ci pregiamo oggi di ripubblicare un’articolo sul mondo associativo italiano come promesso che descrive dividendi e interessi del mondo ufficiale associativo italiano…“.

Solo che non è servito neanche un secondo non solo a noi (poveri cronisti di contrada a differenza del leader maximo che ama minacciare la libertà di stampa) ma neanche alle massaie frustrate (come Luigi?) e ai giornalai inventati in cerca di fama (come Ugone?) per individuare le mega balle con cui anche questa volta sta (in)torta(ndo) i suoi segaci.

1 –  il “vero articolo nazionale di inchiesta” con l’accattivante titolo “Chi paga le associazioni dei consumatori” è pubblicato su… NoiseFromAmerica.org, un sito di italiani in Usa (di cui diremo in seguito)

2 – la data è del 2 gennaio 2008 (aggiornatissimo…) e, a firma Marcello Urbani, fa riferimento a due articoli, questi sì, su giornali nazionali, uno de Il Corriere della sera del 29 dicembre, pensiamo, quindi 2007, e l’altro su La Stampa… senza data. Pazienza, direte, per le informazioni… aggiornatissime solo che i link ai due articoli, che ci sarebbe piaciuto leggere, portano a… nulla e danno errore! Ma, peggio sembrerebbe, tutti gli altri link funzionano, eccome, solo che portano ai siti delle varie associazioni a cui, con al tecnica dei link “do follow”, fanno di fatto pubblicità, se a pagamento o per loro amore non lo sappiamo

3 – ci potremmo fermare qui, per decenza di… Ugone, ma, detto che anche l’ultimo link a un dichiarato articolo sul web nazionale lavoce.info porta a nulla e dà errore, abbiamo analizzato col più autorevole programma professionale a disposizione (che lo scudiero tecnologico di Ugone, Mario Zambon, con lui nella foto, ben conoscerà e che a lui, se non lo conoscesse, possiamo mostrare in azione) la diffusione del “giornale”, non scritto da massaie e giornali, e risultano questi dati: il localissimo VicenzaPiù ha un traffico di lettori mensili 29 volte superiore al RumoreDall’America (questa è la traduzione di NoiseFromAmerica) e un indice di autorevolezza di 56 contro i 36 del blog Usa (la scala è di tipo logaritmico, quindi 56 è  enormemente superiore a 36…).

Detto questo quali sono le conclusioni che la grande ugola di Ugolone trae dall’articolo del 2008 con link inesistenti e con presunte pubblicità alle associazioni?

eccole: “(Pubblichiamo l’articolo…) questo non per fare di tutta l’erba un fascio, ma per allargare gli orizzonti a chi a letto attacchi e divisione tra le associazioni nel caso Banche Venete che vede casualmente due schieramenti… Uno spontaneo e non riconosciuto che non accede a finanziamenti nazionali ma si autofinanzia e l’altro invece… Non tutte le associazioni nazionali hanno attaccato quelle spontanee è giusto dirlo ma, per le altre, potrete trovare spunti di litigio in questo articolo allegato…“.

Litigate, quindi, seguendo l’invito del “tranquillo” boia della stampa indipendente (anche da lui) perché, cito dal “vero articolo”, nei pezzi non linkabili “vengono anche indicate alcune affiliazioni politico/sindacali delle associazioni: Federconsumatori – CGIL; Adiconsum – CISL; Adoc – UIL; Movimento consumatori – ARCI; Lega consumatori – ACLI” mentre “le altre si dichiarano tutte indipendenti, non so quanto in buona fede“, così scrive Urbani al cui dubbio del 2008 dovremmo credere sulla fiducia…

Detto che tutte le altre presunte informazioni sono riprese dal 2007, scusate se ci ripetiamo ma da persone che ci alziamo tutti i giorni per informare senza avere padroni che non siano i lettori, massaie e giornalai inclusi, e che l’esperto di Ugone, Urbani, scrive di aver appena sentito nominare “il decreto milleproroghe“, facciamo un paio di domande a voi lettori, inclusi quelli che credevano nella BPVi di Gianni e, ora, credono nel presidente Luigi:

“Se è motivo di non credibilità per le associazioni del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti) aver avuto e/avere dei referenti politici o sindacali, sono, comunque, credibili gli Artoni e gli Arman che si sono appena candidati per i gialli del governo del cambiamento? E se non sono credibili le associazioni del CNCU, lo sono, invece, quelle, numerose, che fanno parte delle Associazioni Unite per il Fondo ma che non sono “bollinate” CNCU, come, che so Ezzelino III da Onara dell’odiato Patrizio Miatello, o Consumatori Attivi di Barbara Puschiasis o…?

Rispondetevi ma, vi ricordiamo, molte di queste erano presenti alla nostra conferenza stampa del 20 agosto quando volevamo informare tutti sulla legge 205, da migliorare e non poco, e sulla bozza di decreto attuativo, entrambe ostacolate, ad oggi, dalle voci ufficiali del governo del cambiamento che gioca sulle divisioni delle associazioni a cui neanche don Enrico Torta vuol porre rimedio.

Loro erano presenti, ma Luigi Ugone ha spinto i suoi a non presenziare perché, ecco il finale del suo posto sul profilo FB con l’articolo nazionale del 2008 ecc. ecc., “seguiteci e presto altre notizie che NON vogliono farvi sapere…“.

Non vogliono farvi sapere o lui non vuole farvele sapere o farvele sapere solo come fa comodo a lui?

Se c’è chi, oggi la maggior parte, sa leggere e scrivere e chi, sempre più una minoranza, sa solo leggere, il pericolo vero, più dell’articolo, è in chi, senza voler leggere e capire, scrive i suoi pettegolezzi inventati per la propria fama. 

Oggi vi abbiamo documentato quelli del primo ballista della nostra rubrica.

P.S. A noi piace che voi controlliate quello che abbiamo scritto. Leggete allora il “vero articolo“.