Dobbiamo fornire aiuti all’Ucraina invasa, anche in armi? Sì. C’è chi sostiene, i pacifisti, che in questo modo si contribuisce al proseguimento della guerra, fornendo supporto a una delle parti belligeranti – si legge nella nota sull’Ucraina che pubblichiamo a firma di Primo Mastrantoni di Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –.
Per capire facciamo un esempio, tornando indietro di 80 anni: Hitler dichiara guerra alla Polonia. In difesa, scendono in campo Regno Unito e Francia (poi USA). E’ la Seconda guerra mondiale e, secondo i pacifisti di turno, si doveva fare appello a Germania e Polonia affinché deponessero le armi, non distinguendo tra aggressore e aggredito. Non fornire supporto alla Polonia, di fatto, significava favorire l’aggressore nazista. Anzi, la Polonia doveva arrendersi al primo colpo di fucile per evitare morti e distruzioni
Torniamo ai giorni nostri.
La Russia ha invaso l’Ucraina. Dopo l’appello alla pace dei pacifisti, dei quali nelle settimane scorse abbiamo visto le manifestazioni, cosa doveva fare l’Ucraina? Arrendersi all’invasore? E cosa dovevano fare le democrazie occidentali? Osservare l’occupazione dell’Ucraina da parte della Russia, limitandosi all’invio di generi alimentari e, di fatto, sostenendo l’aggressore? Per analogia, nel 1939, Regno Unito e Francia avrebbero dovuto organizzato solo aiuti umanitari alla Polonia!
Oggi, se possiamo vivere in un sistema di democrazie liberali, lo dobbiamo al sacrificio di milioni di persone che hanno combattuto con le armi le dittature nazifasciste.
Quella di Putin in Russia è una dittatura che dura da venti anni, mascherata da finte elezioni nelle quali si impedisce la partecipazione alle liste di opposizione, si uccidono gli avversari (Politkovskaja, Nemcov, Litvinenko), si incarcerano i dissidenti (Navalny) e si reprimono brutalmente le manifestazioni di protesta.
Putin in 20 anni di potere assoluto non è riuscito a far uscire dalla povertà il popolo che governava: il Pil della Federazione russa è minore di quello dell’Italia e il Pil procapite russo è circa 3 volte inferiore a quello italiano. Un fallimento che cerca di coprire rivendicando una inesistente identità tra Russia e Ucraina che giustifichino l’invasione. La motivazione è altra: quando si ha un problema interno si cerca un nemico esterno, ma non c’è nessun nemico alle porte. In 73 anni di esistenza, la Nato non ha mai invaso alcun Paese e gli Stati che hanno aderito alla Ue hanno visto crescere il benessere del proprio popolo (es. la Polonia ha raddoppiato il PIL).
L’invasione della Ucraina è il frutto di una mente criminale che vuole conservare il proprio potere e quello dei suoi accoliti, provocando morte e distruzione.
Primo Mastrantoni, Aduc