Minacce a Elena Donazzan su un murales a Padova: solidarietà di vari politici. ViPiù: “è un atto esecrabile che scredita chi lo ha commesso”

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Minacce a Elena Donazzan su un murales all'Università di Padova
Minacce a Elena Donazzan su un murales all'Università di Padova

Ieri sera, si leggeva su Il Secolo d’Italia, storica testata di destra e uno tra i tanti media che hanno riportato la notizia delle minacce a Elena Donazzan, assessore di Fratelli d’Italia all’Istruzione della Regione Veneto, “a Padova  è stata minacciata verbalmente con un murales non firmato nel quale le si augura di finire a testa in giù…” attribuendo la paternità dell’atto, comunque esecrabile anche per ViPiù, “contro l’assessore di Fratelli d’Italia, una vita spesa a destra fin da giovanissima” a “centri sociali e dell’estrema sinistra. Che non gradiscono il suo impegno in Regione e le sue battaglia sul terreno della scuola a tutela del merito e dell’identità culturale italiana…“.

A dare la notizia era stata la stessa Donazzan che sul suo profilo scriveva: «Eccoli, sono sempre loro: gli impavidi dell’antifascismo militante. Oggi a Padova mi vorrebbero “a testa in giù”: non va bene, ma me ne farò una ragione, anche se non c’era alcun bisogno di imbrattare i muri dell’Università…».

Stamattina ho, quindi, scritto a quello che, per lo meno un tempo, era il suo cellulare da cui, però, forse perchè cambiato nel frattempo, non ci è arrivato alcun cenno di riscontro: «Nonostante le nostre vicende (il riferimento è a quelle giudiziarie intentateci più volte dalla politica di Pove, ndr) non posso che condannare le minacce, tra l’altro vilmente anonime nei confronti di chiunque, tanto più di una rappresentante delle Istituzioni. Ieri per problemi vari, di staff e miei personali, non è stato possibile occuparci del suo caso. Recupereremo oggi fermo restando il mio credo nella libertà di stampa. E ViPiu è così libero che le esprime solidarietà per questa vicenda. Giovanni Coviello».

Di seguito pubblichiamo, quindi, i messaggi pervenutici direttamente (a parte la presa di posizione nazionale di Giorgia Meloni, presidente di FdI) proprio per rispetto della libertà di stampa perseguita sempre da questo mezzo con critiche e denunce mediatiche, quando le riteniamo opportune e supportate pur dovendo, poi, spesso difendere il nostro lavoro da “minacce con atti legali”, ma anche con attestazioni di condanna di chi ingiuria e minaccia chicchessia solo per diverse opinioni politiche.

A questo punto, temiamo che gli autori, se fossero quelli che ipotizza l’assessore, neanche abbiano quelle opinioni in maniera cosciente perché questi atti screditano più la parte politica a cui farebbero riferimento che non quella a cui sono rivolti i loro esecrabili strali.

Giovanni Coviello

Direttore responsabile di ViPiù

Luca Zaia (presidente regione Veneto)

“Le minacce squalificano chi le profferisce e rafforzano chi le riceve. All’Assessore Elena Donazzan rivolgo la mia totale solidarietà, come donna e come Assessore della Giunta che presiedo. In democrazia, le idee si contrastano con altre idee, espresse con senso di civiltà e rispetto dell’avversario. Purtroppo, sempre più di frequente, questo non succede, ed è il segnale preoccupante che ancora una volta giunge da una frangia profondamente minoritaria della società, ma non per questo meno esecrabile”

Enoch Soranzo (consigliere regionale FDI in Consiglio Regionale del Veneto)

“Esprimo piena solidarietà all’amica e Assessore regionale Elena Donazzan per le minacce ricevute. Trovo vergognoso e inaccettabile questo episodio di violenza ai danni di una donna di Destra le cui capacità e il cui impegno sono in moltissime occasioni riconosciuti, in primis dai suoi stessi avversari politici.

Nel corso delle ultime settimane a Padova, oltre alle minacce a Donazzan, abbiamo assistito anche a numerosi episodi vandalici ai danni dei manifesti elettorali di Fratelli d’Italia, con l’immagine di Giorgia Meloni più volte strappata o lordata da ignoti buontemponi o nostalgici degli anni di piombo. È innegabile che nella Città del Santo si stia respirando un clima particolarmente teso in vista delle imminenti elezioni amministrative. Stante la gravità delle minacce rivolte a Donazzan, ritengo doverosa una chiara presa di posizione anche da parte degli esponenti della Sinistra padovana.
La violenza non è mai accettabile, è ancor più grave, se possibile, quando indirizzata a una donna. Non ci si può esimere, dunque, da una condanna unanime, perché dinanzi all’odio e alla violenza il silenzio non è mai una opzione. Proprio per queste ragioni il Capogruppo di Fratelli d’Italia/Giorgia Meloni in Consiglio regionale del Veneto chiederà all’Aula, a nome di tutto il nostro Gruppo consiliare, la piena e unanime solidarietà nei confronti dell’Assessore regionale Donazzan”.

Arturo Lorenzoni (Gruppo Misto, portavoce opposizioni in Consiglio Regionale del Veneto) 

“Esprimo massima solidarietà all’assessore regionale Elena Donazzan. In democrazia è possibile avere delle visioni diverse, pure su questioni fondamentali. Tuttavia, la violenza, declinata in ogni suo aspetto, non può e non deve trovare cittadinanza nella naturale contrapposizione fra le parti. Sono vicino e solidale con l’assessore”.

Raffaele Speranzon (capogruppo FdI in Consiglio Regionale del Veneto)

“Uno dei luoghi più noti e importanti della cultura veneta, nazionale ed europea non può essere imbrattato da quattro ragazzetti anti-democratici fermi alle intimidazioni degli anni ’70. L’Università di Padova è un luogo di confronto e di dialogo e i suoi muri, che hanno ospitato lezioni e dibattiti con le più brillanti menti della storia, non possono essere usati per minacciare e metter un bavaglio alle persone, e in particolare a un rappresentante delle istituzioni.

Tutta la mia solidarietà quindi a Elena Donazzan, vittima di un attacco dei soliti vigliacchi che colpiscono in maniera anonima imbrattando le città perché non sono in grado di reggere il confronto: mi auguro che queste persone, che sanno esprimersi solo alzando una bomboletta rigorosamente senza farsi vedere e senza assumersi la responsabilità delle proprie posizioni, vengano presto riconosciute, individuate e costrette a ripulire.

Siamo di fronte agli ennesimi attacchi della sinistra democratica solo a parole, che, incapace di confrontarsi con chi la pensa diversamente, rispolvera linguaggi e minacce che speravamo fossero ormai dimenticati, soprattutto in una città come Padova che per questo tanto ha sofferto”.

Elisa Venturini (Capogruppo Forza Italia in Consiglio Regionale del Veneto)
Una scritta vergognosa ed intimidatoria nei confronti dell’assessore Elena Donazzan è comparsa sul muro dell’università di Padova. La violenza è una categoria che deve essere respinta, anche quando è verbale e morale come in questo caso.
Da laureata proprio a Padova poi mi addolora particolarmente l’idea che un luogo di conoscenza e di formazione come il nostro ateneo sia imbrattato da parole che la nostra città ripudia con fermezza”.