Economia italiana: le posizioni del Veneto Serenissimo Governo

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Piano economico del 2019? Questo piano – scrive nella nota che pubblichiamo il responsabile economico del Veneto Serenissimo Governo Valerio Serraglia  – sarà il punto di massima contraddizione tra il M5S e la Lega; e tra il loro governo e il popolo lavoratore. Il DEF non sarà certamente negli interessi degli italiani. Esso è costruito in funzione delle prossime votazioni europee e regionali. Stante gli attuali sondaggi la situazione per il M5S è drammatica: ha perso, in 6 mesi, il 5%, mentre la Lega ha raddoppiato il suo consenso, dal 17 % al 34%.


Tale situazione si può comprendere, in quanto il M5S si è assunto le responsabilità economiche, quindi deve tentare di risolvere, e riformare un settore già in crisi, e senza sbocchi, in un sistema economico emergente e globale (vedi Cina via della seta, India industria pesante e alta tecnologia). Mentre l’avanzata della Lega è dovuta a limitate responsabilità economiche, l’impegno di Salvini è concentrato a vendere chiacchiere sugli immigrati e sicurezza, che comunque non vanno a incidere sulle tasche dei contribuenti.

Sul piano economico Salvini si è impegnato sulla flat tax e sulla legge Fornero; la flat tax è una bufala senza nessuna strategia, mentre la legge Fornero si può manipolare e modificare nel tempo, senza andare ad incidere sullo stato attuale pensionistico. Nel frattempo la Lega e i suoi stregoni stanno estraendo numeri dal bussolotto, come alla lotteria, nel tentativo di confondere i pensionati e non solo.

Il M5S e la Lega hanno fatto promesse mirabolanti prima delle elezioni, senza nessun programma economico e senza nessuna idea di come affrontare e reperire le risorse necessarie.

L’Everest, è per il M5S e quindi per la sopravvivenza del governo il reddito di cittadinanza. Da un punto di vista dottrinale esso è micidiale, in quanto incentiva non a cercare lavoro e trovare un’autonomia economica, ma a vivere di parassitismo, legandosi e dipendendo da chi elargisce delle piccole elemosine. Da sempre si è sostenuto che non bisogna dare il pesce a chi ha fame, ma fornirgli una canna da pesca, insegnandogli a pescare, salvaguardando la sua dignità.

Il reddito di cittadinanza sarà un simulacro, in quanto, se si farà, esso sarà il recupero di elargizioni già fatte dai governi precedenti, vedi gli 80 euro di Renzi e altre elemosine date dai governi di centrosinistra per fini elettorali. In tutti i casi saranno sottratti dai già scarsi redditi dei lavoratori e dei pensionati, per metterli a disposizione della base elettorale del M5S. Inoltre è evidente che il reddito di cittadinanza incentiva il lavoro in nero, con le relative conseguenze sul piano economico e sociale.

In tutti i casi le promesse fatte in campagna elettorale corrispondono all’incirca a una spesa che si aggira attorno a 80-100 miliardi. Un taglio spese rigoroso potrà, al massimo, recuperare 10-20 miliardi, totalmente insufficienti a far fronte alle promesse.

L’unica via d’uscita potrebbe essere un piano di ristrutturazione globale delle infrastrutture della penisola.

Le infrastrutture italiane risalgono principalmente agli anni 1930-1940 e dopo la seconda guerra mondiale dal 1950 al 1970.

Queste stanno lentamente sgretolandosi e hanno bisogno di interventi urgenti di conservazione, nel contempo necessitano nuove infrastrutture adeguate alla contemporaneità. I settori d’intervento urgenti: sistema viario, scuole, sistema idrico, sanitario, idro-geologico, energetico, riduzione -riciclaggio smaltimento dei rifiuti….. Un siffatto intervento richiederebbe come base 400 miliardi, da scaglionare nei prossimi 10 anni; questo piano creerebbe minimo 3 milioni di posti di lavoro e muoverebbe tutto il sistema legato all’indotto e dall’immissione del denaro dei nuovi occupati, e metterebbe in sicurezza l’INPS.

Il principio su cui si deve reggere uno stato serio e credibile è “chi non lavora non mangia”, fatti salvi i casi particolari.

In realtà il “barone” Di Maio crede di essere nel mare di Galilea, dove basta gettare le reti per raccogliere un’abbondante pesca fermo restando ci sia chi è in grado di gettare le reti e recuperarle. Oppure crede di essere alle nozze di Cana, dove una volta esaurito il vino Gesù trasformò l’acqua in vino. Grillo crede di essere Gesù, come nei suoi film, in realtà è un saltimbanco senza nessun collegamento con il Sinai.

Salvini sta recitando una parte scritta da altri, tutte le sue uscite sono di natura demagogica, ma efficaci; riuscendo a penetrare nel percepito della gente, infatti la sua crescita è esponenziale. Tutte le sue promesse non le attuerà per problemi oggettivi e per la sua incapacità strutturale.

Un rivoluzionario, per essere tale deve fare la rivoluzione, sapendo cogliere e saldare l’elemento oggettivo a quello soggettivo. In Italia esiste l’elemento oggettivo (crisi economica ) ma non esiste l’elemento soggettivo (quartier generale della rivoluzione).

Anche al Veneto Serenissimo Governo è stato sollecitato un percorso simile a quello intrapreso dalla Lega Nord, ma il V.S.G. l’ha rifiutato, in quanto ha posto come prima condizione l’indipendenza totale della Veneta Patria.

Per concludere vorrei portare le esperienze di mia madre, che gestiva con equilibrio e saggezza il bilancio familiare: verificava le necessità, le confrontava con le disponibilità economiche e soltanto allora decideva gli acquisti primari e secondari.

P.S. Dimenticavo: in casa tutti coloro che erano in età lavorativa contribuivano al bilancio.

 

Il responsabile economico del Veneto Serenissimo Governo

Valerio Serraglia