Pubblicato alle 20.35, aggiornato alle 22.50. Contiamo di completare, a breve, la pubblicazione della nostra lunga intervista a Francesco Celotto, socio vittima di Veneto Banca e consigliere dimissionario dell’Associazione Soci Banche Popolari, con cui abbiamo iniziato la nostra inchiesta sul mondo di mezzo di associazioni e legali intorno al crac di BPVi, Veneto Banca ecc… Nella parte I abbiamo cominciato a focalizzare “chi sono e a cosa puntano don Enrico Torta, Andrea Arman e Luigi Ugone” mentre nella seconda parte Celotto ci ha raccontato (altri, come Alfredo Belluco, ci hanno confermato la sua narrazione) come è nato il Coordinamento Banche di don Enrico Torta e i primi attriti interni con lui, che “è il problema del movimento con Arman e Ugone” dice Celotto.
Le prime due parti dell’intervista hanno generato vari altri nostri articoli sul mondo di don Torta e del “boss” di Noi che credevamo nella BPVi stante il loro boicottaggio costante delle conquiste delle altre associazioni concretizzatesi nella legge 205 “in favore di risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia degli arbitri in ragione della violazione degli obblighi di – informazione, – diligenza, – correttezza e trasparenza“.
Che questo boicottaggio improduttivo faccia gioco solo al sistema finanziario che impera anche sul Governo del cambiamento il cui contratto comprende proprio l’attuazione e l’ampliamento della 205, ce lo conferma sempre Francesco Celotto con una sua lettera che pubblichiamo di seguito, mentre attendiamo e speriamo per il bene di tutti i soci che don Torta, Arman e Ugone aderiscano civilmente, dopo essere stati violenti contro la nostra conferenza stampa del 20 agosto, all’invito che abbiamo loro rivolto ieri su questo mezzo e anche con questa mail personale: “Da giornalista che da anni è impegnato sul fronte banche, Invito il rappresentante dell’associazione, a incontrarci presso la nostra redazione di strada Marosticana 3 venerdì martedì 25 settembre alle 17.30 oppure a scelta lunedì 1 ottobre, stessa sede e stessa ora, per 1 – pre discussione su azioni unitarie possibili per soci vittime delle banche 2 – registrazione di un dibattito (non show) con altri due rappresentanti di altre associazioni o studi legali su punti comuni e di divergenza da trasmettere sui nostri canali web. In attesa di una sua scelta e conferma, porgo i miei più cordiali saluti“.
Ecco, quindi, la lettera di Celotto dopo il nostro articolo di ieri «Arman spara un’altra balla che (in)Torta: “siamo i primi per costituzioni di parte civile”. Ma l’incerto primato è inutile e pagato da soci già spolpati da BPVi e Veneto Banca“», che ci auguriamo Arman voglia venire a contraddire di persona e con adeguata documentazione.
Egregio direttore Coviello, leggo le deliranti affermazioni di Andrea Arman che si attribuisce la rappresentanza di oltre il 70% dei soci costituitosi parte civile nei processi Veneto Banca e BpVicenza.
Conosco l avvocato e le sue evidenti smanie di protagonismo e di grandezza ma credo giusto fare chiarezza sui numeri da lui presentati per autorappresentarsi come il paladino dei soci azzerati delle due ex popolari.
Chi rappresenta il 50% dei circa 15.000 soci costituiti tra i due processi (ricordo tuttavia che quello riguardante Veneto Banca ripartirà a breve presso il tribunale di Treviso)è lo studio legale Calvetti di Treviso non il coordinamento don Torta che oltretutto non si è mai capito bene da che associazioni e gruppi sia rappresentato.Ricordo inoltre al signor Arman che il numero di soci costituiti rappresenta circa il 7% del totale dei 203.000 soci delle due banche ; un numero comunque marginale rispetto al totale.Arman rappresenta quindi ben pochi soci ma con il suo atteggiamento ha da sempre creato un ostacolo per rappresentare unitariamente ed efficacemente le istanze dei soci di fronte alle istituzioni ed alla politica.Ha da sempre osteggiato il fondo ex lege 205, ha da sempre chiesto di riavere tutto, atteggiamento utile a non impostare alcuna seria trattativa per ristorare i soci azzerati. Questo suo atteggiamento incendiario e refrattario a qualsiasi vero accordo ha rafforzato paradossalmente il fronte di chi non intende rimborsare i soci.Ma forse questo al signor Arman importa poco interessato più a difendere i suoi particolari interessi di rimborso integrale e la sua voglia di visibilità funzionale magari a ulteriori possibili future candidature dopo quella non andata a buon fine con il m5s. Ho la impressione che Arman (spalleggiato in questo dal suo mentore don Torta) voglia continuare nella strada della sterile protesta
per alimentare ulteriori illusioni che non potranno evidentemente essere soddisfatte.È ora che i soci la smettano di credere a certi Pancho Villa di provincia.
Dott.Francesco Celotto
Socio Veneto Banca ex consigliere associazione soci banche popolari