Un murale alto sessanta metri e largo venticinque che raffigura Paolo Rossi. È stato il sindaco Francesco Rucco, in occasione di un incontro-conferenza stampa tenutosi a Palazzo Trissino, ad annunciare l’avvio del progetto “Il mio nome è Paolo Rossi”, ideato e gestito dalla associazione culturale rodigina Wallabe e a cui ha aderito il Comune di Vicenza.
Il progetto prevede la realizzazione di un murale di mille e cinquecento metri quadri sulla facciata sud del Condominio Everest, palazzo costruito negli Anni Cinquanta dello scorso secolo al limite del rione sorto attorno a viale Milano.
L’opera ritrae un gigantesco Paolo Rossi con l’obbiettivo di celebrare il ricordo del grande campione nella sua città di adozione, della cui cittadinanza onoraria era stato insignito pochi mesi prima della sua scomparsa.
L’artista a cui è stata commissionata la realizzazione del maxi-dipinto è il brasiliano Eduardo Kobra, street artist di fama mondiale, che si è riservato di renderne pubblico solo all’ultimo il bozzetto.
I costi del murale (che non sono stati quantificati) saranno sostenuti da sponsor (fra i quali c’è già AGSM AIM, la neonata multiutily del gas e dell’elettricità in cui sono state fuse le municipalizzate di Verona e Vicenza) e con una campagna di crowfunding, una raccoltà di fondi on line. Altri sostenitori sono la Associazione Italiana Calciatori e l’LR Vicenza.
“Dalla sua scomparsa la città non ha mai smesso di ricordare Paolo Rossi – ha dichiarato il sindaco Francesco Rucco -, campione rimasto nel cuore di tutti i vicentini non solo per le sue doti calcistiche, ma anche per la sua cordialità e il suo indimenticabile sorriso”. Il primo cittadino ha anche auspicato che il murale al centro di “Il mio nome è Paolo Rossi” possa diventare un punto di riferimento di importanza nazionale per Vicenza.
“Quando mi hanno sottoposto il progetto – ha raccontato Caterina Soprana, presidente della Commissione Cultura – lo ho abbracciato immediatamente. È una grande occasione per la città e una testimonianza di affetto per l’uomo e il campione, con tutti i valori che tuttora rappresenta soprattutto nei confronti dei giovani”.
Soprana ha poi sottolineato che la valenza attrattiva dell’opera trasformerà in turistica un’area critica, com’è attualmente quella di viale Milano.
Federica Sansoni, direttrice artistica di Wallabe, ha spiegato che l’associazione è una realtà orientata verso l’arte, l’innovazione e l’inclusione per un nuovo modo di vivere la città. “Il progetto «Il mio nome è Paolo Rossi» è nato in modo spontaneo – ha precisato – con l’obbiettivo di celebrare Paolo Rossi attraverso l’arte. Vorremmo che l’opera fosse partecipata non solo dagli amanti dell’arte ma anche dai tifosi”.
All’incontro era presente anche Federica Cappelletti, vedova del campione. “Paolo – ha ricordato – era un grande amante dell’arte. Mi piacciono molto i lavori di Kobra e mi fa immenso piacere pensare che l’artista abbia scelto di fare questa opera, di elevato valore simbolico ed artistico, in onore di mio marito”.
Alex Giorgini, noto illustratore vicentino, ha realizzato l’illustrazione ufficiale per il lancio del progetto “Il mio nome è Paolo Rossi”, che sarà riprodotta su t-shirt e stampe con cui saranno ricompensati i sostenitori della iniziativa.