Carenza Medici di base, Lorenzoni (Gm): “Presente domani a manifestazione di Padova”

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Arturo Lorenzoni (portavoce opposizione nel consiglio regionale del Veneto)
Arturo Lorenzoni, portavoce opposizione nel consiglio regionale del Veneto

“Per protestare contro la carenza medici di base sarò presente domani a Padova alla manifestazione in difesa della nostra sanità”. Lo dichiara il Consigliere regionale Arturo Lorenzoni (Gruppo misto). “In provincia – sostiene – già adesso mancano 50 medici di base, su un totale di 600. E le proiezioni parlano di 230 mila padovani, uno su quattro, che saranno privi del dottore di base dal 2025. Le proteste di ieri davanti al distretto di via Scrovegni, a Padova, sono paradigmatiche: negli ultimi vent’anni non c’è stata alcuna programmazione sul tema da parte della Regione, competente in materia”.Per queste ragioni “sarò presente alla manifestazione a favore della sanità pubblica in programma domani a Padova – ha aggiunto -. Ho aderito convintamente all’iniziativa: in Veneto, fra tre anni, saranno oltre un milione i cittadini senza un servizio fondamentale qual è il medico di base. Una situazione catastrofica: parlare di sanità del territorio è perfino grottesco. La soluzione ‘geniale’ adottata dall’amministrazione regionale è stata aumentare fino a 1.800 il numero degli assistiti da ogni professionista, quando fino a pochi mesi fa il limite era di 1.500. Se si caricano i medici di lavoro oltre misura, inevitabilmente cala la qualità del servizio che sono in grado di offrire.
Se consideriamo il rapido invecchiamento della popolazione – precisa il Consigliere – un conto è assistere 1.800 ventenni, un altro 1.800 ottantenni. E nemmeno spingere verso il privato, come la Regione sta facendo da qualche anno a questa parte, serve a centrare il risultato: i privati gestiscono molto bene le situazioni semplici, ad esempio la riabilitazione, ma non si prendono cura delle patologie critiche o di quelle croniche, troppo costose per il sistema di remunerazione vigente. Stiamo assistendo alla caduta verticale dei servizi a favore delle persone più bisognose, un sistema inaccettabile. E non si dia ancora una volta la colpa a Roma: tenersi i meriti delle cose che funzionano e imputare altrove i demeriti è fin troppo facile. In questo senso il presidente Zaia è ormai diventato un maestro. Nelle scorse settimane uscì una ricerca, a cura del Sole 24 Ore, sulla disponibilità di medici di medicina generale. Stando al report, la provincia di Padova si colloca all’80esimo posto, su 107, con un rapporto di 8,26 dottori ogni 10 mila abitanti.
Numeri imbarazzanti – conclude Lorenzoni – che richiedono risposte immediate ed efficaci da parte della Regione stessa”.