Carnivori o vegetariani? François-Marie Arouet (Aduc): porre domanda a sen. Monica Cirinnà o a presidente Coldiretti, Ettore Prandini

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Carnivori
Carnivori

Si vive meglio da carnivori o da vegetariani (eventuale variante vegana per i più convinti)? – si legge nella nota che pubblichiamo a firma dell’Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. Per capirlo crediamo sia importante non porre la domanda alla sen. Monica Cirinnà o al presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. Questo uno scambio di battute reperito su una agenzia stampa (1):

“Chi consuma carne di agnello fa bene alla propria salute”. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, risponde cosi’ alla senatrice del Pd, Monica Cirinnà, secondo cui mangiare l’agnello e’ roba da cannibali.

Non ci addentriamo più di tanto nei particolari, lasciando eventualmente a nutrizionisti ed eticisti la questione.

Siamo normali consumatori. E non importa essere carnivori o vegetariani per capire la mancanza di cognizione di causa in entrambe le affermazioni. Soprattutto in quella del presidente Prandini, che non puo’ negare alla senatrice il diritto di sentirsi della stessa specie dell’agnello, specie vivente. Ma sostenere che mangiare carne di agnello faccia bene alla propria salute, è azzardato. Non solo perché – scevri da etica vegetariana – è un tipo di carne che ci risulta pesantuccia da un punto di vista dietetico, ma anche perché più costosa della media delle carni rosse (di per sé non molto salutari e sempre sconsigliate in tante diete) e molto più costosa di quelle bianche, abitualmente consigliate come primarie nelle diete carnivore. Non ci risultano infine, a parte gli aspetti organolettici, particolari qualità salubri della carne di agnello.

Ma visto che questa sembra essere una contesa tra carnivori e vegetariani, al pessimo stile del presidente Coldiretti affianchiamo anche quello della senatrice. Se entrambi avessero avuto intenzione di attivare simpatie verso il proprio credo, consigliamo altri approcci.

Quindi porteremmo il presidente Coldiretti in un mattatoio, magari con piccoli nipotini a cui spiegare cosa accade in quegli ambienti, e la senatrice in una stalla, spiegando al altrettanti nipotini la propria vita a confronto con quella delle pecore.

1 – Agi

François-Marie Arouet – Aduc