“Pura follia bloccare ora” dicono della Pedemontana. Ma dov’erano prima?

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Il presidente della Regione ebbe il progetto della Pedemontana Veneta (SPV) nel settembre 2010 e nel novembre 2011 inaugurò i lavori. Nel giugno 2012 Luca Zaia scrive al governo Monti chiedendo la conferma del commissario straordinario per la Pedemontana (nominato il 15 agosto 2009 dal governo Berlusconi in nome dell’emergenza traffico) poiché “Il progetto è in stato avanzato” da cui discendeva la difficoltà della Regione a prenderlo in mano. Un’assurdità, considerando anche che il commissario Vernizzi era (ed è) presidente di Veneto Strade e allora anche AD, persona ben addentro negli affari regionali.

Il 1°gennaio 2017, non essendo stato rinnovato l’incarico di commissario a Vernizzi (dopo più di 7 anni di “emergenza”) la Pedemontana ritorna a pieno titolo alla Regione ma a rivedere il costoso e devastante progetto Zaia non ci pensa ed invece regala al titolare del project-financing, la SIS, 300 milioni di euro per far ripartire i languenti cantieri, e poi a maggio firma un nuovo contratto sfacciatamente favorevole al privato.
Oggi, nonostante quel contratto, i 300 milioni di euro e i 615 precedentemente concessi, la SIS (famiglia Dogliani) è di nuovo in difficoltà e i cantieri procedono a rilento.
Zaia e la Confindustria, contro la proposta di revisione del progetto,agitano lo spauracchio del blocco dei lavori. Ma chiunque abita nella fascia pedemontana sa bene quante volte i cantieri siano stati abbandonati anche per un anno, e Zaia zitto.
Danni ambientali, spreco di risorse sono un dato di fatto ma proseguire con l’attuale progetto, questo sì, è pura follia!
Le Proposte
No alla galleria Castelgomberto-Malo (oggi ferma dopo i gravi incidenti del 2016 e 2017).
Perché: è pericolosa in fase di scavo; é costosa (750 milioni di euro); intercetta vene d’acqua che alimentano le nostre sorgenti; non serve agli abitanti della Valle dell’Agno il cui traffico si svolge da Nord a Sud e non da Ovest ad Est; chi percorre l’A4 e volendo raggiungere la zona Thiene eviterà il tortuoso percorso nella Valle dell’Agno e proseguirà sino alla Valdastico-Nord (anche meno costosa)
Pedemontana libera da pedaggio. Niente caselli sbrana-territorio, niente complanari, tante entrate ed uscite e non soltanto le 14 corrispondenti ai caselli. Significa che sarà una infrastruttura utilizzata e non un’altra BreBeMi. Perché l’abbiamo già pagata.
Coinvolgimento dell’Università. I 94,5Km tra Montecchio M. e Spresiano siano oggetto di studio per quantificare i danni sia per proporre rimedi laddove è possibile e sia per fare proposte di uso alternativo, viabilistico o non, di quanto realizzato.
Revisione dell’iniquo contratto del maggio 2017.
Basta con lo stop and go della Pedemontana che non disturba l’affarismo!
Sì al blocco a favore dei cittadini e dell’ambiente per rivedere il progetto!

Cittadini/e di Montecchio Maggiore contrari alla Pedemontana”(Daniela Muraro)