“Come Confartigianato Imprese Vicenza abbiamo creduto da subito che la digitalizzazione dei processi fosse, anche per i soggetti non obbligati, la strada giusta e migliore per una efficiente gestione amministrativa dell’impresa”. È quanto afferma Cristian Veller, delegato ai Servizi Associativi.
“Per questo – prosegue -, sin dall’entrata in vigore della fatturazione elettronica, è stata creata una piattaforma resa disponibile a costi calmierati e accessibili utilizzata oggi dal 75% delle imprese in regime forfettario che hanno deciso di affidare alla nostra organizzazione la loro gestione fiscale. Aziende, ricordo, che hanno aderito alla piattaforma digitale in maniera del tutto volontaria e facoltativa non essendo obbligate per legge.
Certo, questo è avvenuto dopo un primo momento di reticenza dovuto in particolar modo dal perdurare del peso burocratico che continua a incidere in modo significativo. Perciò riteniamo utile eliminare il reverse charge in edilizia e quello dello split payment, di ridurre la ritenuta sui bonifici bancari relativi a spese che danno diritto a detrazioni, di eliminare l’obbligo di trasmissione delle liquidazioni periodiche IVA e innalzare il limite di compensazione dei crediti fiscali in assenza di visto”.
Quanto alle tempistiche dell’applicazione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche ai soggetti di più ridotte dimensioni – appunto quelli in regime forfettario-, Veller aggiunge: “piuttosto che farlo partire dal 1° luglio 2022 sarebbe stato il caso di applicarlo dal 1° gennaio 2023 per evitare una mescolanza di sistemi, e quindi nuova confusione, nell’anno in corso. Corretta invece, a nostro avviso, l’esclusione sino al 2024 per le imprese fino a 25.000 euro di ricavi.
Per Confartigianato resta l’obiettivo – continua Veller- di accompagnare i nostri artigiani a utilizzare la piattaforma indipendentemente dall’obbligo, così come facciamo dal 2019. Di fronte a numeri crescenti di aziende che aderiscono alla fatturazione elettronica è poi auspicabile che lo Stato faccia reali scelte di semplificazione.
Ad oggi non è permesso che cada sull’impresa l’incombenza di continuare a fornire i dati quando l’Agenzia delle Entrate ne è già in possesso ma non riesce ad elaborarli perché i diversi sistemi non si ‘parlano’ tra loro. Basterebbe questo passaggio per avere una semplificazione concreta”.